jack_torrence 9 / 10 17/01/2012 18:52:01 » Rispondi Ritratto viscerale della potenza incontenibile del sognatore, del "conquistatore dell'inutile". Autoritratto quasi di Herzog stesso, film che - pur non essendo il capolavoro di Herzog - è il suo più personale, perché la storia narrata rispecchia la storia della produzione. Come uno specchio riflesso dentro uno specchio, "Fitzcarraldo" rimanda a se stesso, documenta se stesso e il proprio farsi. Si fa mito mentre fonda il mito. Di un'impresa titanica, che aveva uno scopo, che è fallito, che è ugualmente un trionfo: perché l'impresa era lo scopo, perché il film racconta dello spirito più grande della vita (bigger than life). La Natura è un ostacolo alla grandezza umana, la grandezza umana la trascende o almeno può sognare di farlo. Herzog ha finito il film; l'opera risuona in Amazzonia; Kinski che è Fitzcarraldo che è Herzog (che è Marcello, che è Fellini) può esaltarsi perché ha trionfato su se stesso. Un'opera unica.