Thorondir 6½ / 10 30/09/2015 01:22:47 » Rispondi Difficile esprimere un giudizio sull'ultimo lavoro di uno dei miei registi preferiti. Blackhat non è però quella ciofeca che molti hanno distrutto. Non c'è la solita grandezza di Mann, non c'è la solita poesia (narrativa, non di certo visiva). C'è un cast che fa fatica e soprattutto una sceneggiatura debole che si palesa più volte: dal personaggio di Chen appena accennato e indefinibile, ad una storia d'amore assolutamente priva di pathos, ad un mezzo "spiegone" verso il finale che serve a illuminare qualche luce su una storia fino a quel momento parecchio ingarbugliata. A fianco ad una narratività non superba, ecco che Mann ci piazza la solita maestria estetica, girando come pochi possono fare attualmente. Si passa dal "sinthomo manniano" (l'inquadratura sulla spalla destra dei personaggi), ad intensi primi piani, da campi totali di rara bellezza, ad una frenetica camera a mano che tallona i protagonisti nelle scene action (non molte a dire il vero). Un film quindi che ha i suoi difetti, ma che è anche il prolungamento di un cammino formale che Mann ha intrapreso fin dal lontano "Strade violente". Per questo sarà più difficile da apprezzare per coloro che non conoscono il pregresso di Michael Mann. Di certo siamo di qualche lunghezza indietro rispetto all'ultimo "Nemico pubblico".