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BLACKHAT regia di Michael Mann

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Filman     8 / 10  12/08/2015 23:43:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' la dimostrazione di un progredire autoriale quello espresso da Michael Mann in BLACKHAT, opera che converge le varie fasi di enfatizzazione filmica sperimentate e maturate nel corso della carriera del regista, a partire dal catartico utilizzo della pellicola fino all'iper-realismo del digitale adoperato per emulare la visione dell'occhio umano, soprattutto nelle scene notturne, attenendosi ad una messinscena televisiva. I rallentamenti nello scorrimento delle immagini costituiscono un importante mezzo di manipolazione della sceneggiatura, sufficiente nella sua stesura poiché usata unicamente come mezzo di manipolazione d'una storia che racconta in emozioni, sensazioni e silenzi interrotti da scene d'azione dinamiche ed anti-spettacolari e conditi da musiche elettriche che condensano questo dramma a metà tra il noir metropolitano un thriller da canoni nuovi, segno di un nuovo mondo informatico, in cui attorno vi è un pessimismo tecnico e al centro un uomo, avvolto da un alone di fatalità e costretto a vivere senza il libero arbitrio del proprio essere, in perenne lotta con tutto il resto.