Accattivante come ogni thriller che si rispetti, "La isla minima" scorre rispettando ed esaltando tutti i canoni del genere, su un binario che sembra dirigersi verso un'illustrazione finale del Tutto, ben chiara e precisa. E invece no. L'epilogo atipico chiude in sordina la faccenda e punta la luce su questioni più umane, sui protagonisti. Non c'è uno spiegone hollywoodiano, né un autocompiacimento seppur minimo. In realtà i pezzi del puzzle ci sono tutti ma sono sparpagliati, per quanto possa essere difficile unirli, osservandoli appare evidente che il quadro generale sia molto più grande e che quindi il caso si può considerare solo relativamente chiuso. C'è dell'altro dietro un assassino di due ragazze, nascosto dal caos del periodo di trasizione spagnola post-franchista. Una seconda visione non può che giovare e credo arriverà. Se non altro per ammirare le splendide riprese aeree. Impressionanti. Sembrano fatte da un pittore, non un regista.