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HARRY A PEZZI regia di Woody Allen

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BlackNight90     9½ / 10  01/09/2009 02:48:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il miglior Allen degli anni '90. Poche volte si è visto un Woody così duro e mordace, cattivo e subdolamente geniale, spesso volgare, dissacrante nei confronti di tutto e tutti, uno sfogo sincero e appassionato che non risparmia nessuno : D.io, l'ebraismo, la famiglia, la vita moderna, l'amore. Solo l'arte si salva perché è l'unica via che permette all'uomo non solo di evadere dalla realtà ma anche di accettare se stessi, al contrario della psicanalisi di cui Allen sembra ribadire, come Svevo, che sia inefficace per una guarigione completa, guarigione che invece avverrà dopo uno sviluppo della trama contorto e intricato, quasi allucinato, dove i personaggi inventati frutto della sua fantasia completano le sue riflessioni sull'arte e sulla propria psiche, in un finale ottimista che è consapevolezza di sè stessi e delle proprie azioni.
Omaggiando Bergman e Fellini, riprendendo i temi che hanno reso indimenticabili alcuni suoi film, mettendoli assieme ad un narcisismo marcato come non mai, Allen crea un grandissimo esempio di geniale comicità: lo si può accusare di una certà ripetitività negli argomenti, ma meglio questa che l'anonimato di certi ultimi suoi film.