carsit 6 / 10 04/06/2015 10:30:00 » Rispondi Attratto dalle numerosissime chiacchiere in rete, ho affrontato " It follows" a mente sgombra e senza farmi influenzare da commenti e pareri di terzi. A mio parere una buona idea, che però viene sprecata in maniera incredibile. Prima di tutto il film si apre con una sequenza anche moderatamente straniante e inquietante, ma è completamente slegata dal resto.
Da chi viene uccisa sta tipa? Dall'entità che si passano attraverso i rapporti sessuali?
L'idea dell'entità che ti segue a passo lento (in modo inesorabile) funziona, ed è soltanto per questo motivo che il film prenderà da me la sufficienza. Perchè si, ci sono un paio di sequenze azzeccate, ma per dovere di cronaca non si possono tralasciare gli immensi buchi di sceneggiatura e la quantità innumerevole di scene inutili ai fini della trama. Sti ragazzi passano tipo 15/20 minuti di film in macchina, con riprese continue sul paesaggio che cambia mentre viaggiano, poi altri 15/20 minuti chiacchierano nei giardini di casa ( cambiano tipo 3-4 case, ma non si sa di chi siano ste case). Inoltre il film commette il gravissimo errore di non contestualizzare questo pericolo: lo spettatore a fine film non saprà nulla. Attori nella media, dialoghi abbastanza risibili e atmosfera che funziona a tratti, senza però mai realmente convincere. Non so se fosse una critica ai rapporti sessuali affrettati (aggiungiamoci anche l'assenza del mondo adulto in quello giovanile), ma se il film aveva pretese di questo tipo deve impostare 10 volte meglio tutto il discorso. " It Follows" rimane una pellicola moderatamente inquietante, a tratti anche curiosa, ma terribilmente inconcludente e fine a sè stessa.
Giovans91 04/06/2015 11:31:55 » Rispondi Scena iniziale: la fuga di una malcapitata ragazza, portatrice del morbo nel quartiere ove vive la protagonista. (Un piano sequenza con soundtrack omaggio all'indimenticabili sequenze dell'Halloween di John Carpenter). Scena finale: non chiude, ma che sfida la logica deterministica del cinema americano classico.
Mitchell evoca la paura delle malattie sessualmente trasmissibili (l'AIDS su tutte), e credo che il regista abbia voluto mettere in evidenza la natura ambivalente delle prime relazioni sentimentali, tra scoperta della sessualità e violazione della propria intimità, senso di colpa e liberazione da un tabù. La scelta narrativa calza a pennello con la capacità di descrivere la banale quotidianità degli adolescenti di oggi. It Follows inoltre è debitore di molto cinema horror anni 80. Il modello di riferimento è soprattutto Carpenter.
carsit 04/06/2015 14:31:32 » Rispondi le tematiche possono anche essere quelle che tu dici, ma il film le tratta molto male. Secondo me è da guardare r senza considerare il contenuto dietro, perchè a mio parere andrebbe sotto il 6. Poi va bene l'allegoria, ma sta creatura che ti segue chi è ? Come la spieghi? Capisco che è low budget, ma non possiamo giustificarne ogni volta le voragini di sceneggiatura. Per il resto si, diciamo che si sente un pò il retaggio Carpenter anni 80', ma rimane troppo poco.
Giovans91 04/06/2015 16:06:05 » Rispondi Si, anche te hai ragione. Io ho apprezzato l'azzardo e il coraggio che il regista ci ha messo nel girare questa pellicola nel 2015, e di mostrarla sul grande schermo (in America è uscita al cinema con 1,655 sale -altre opere indipendenti simili invece si vedono solo nei festival e in rete-). Un teen-horror diverso dai soliti horror che ci propongono ultimamente al cinema, (salvo sempre alcune eccezioni).
carsit 04/06/2015 19:12:10 » Rispondi No, ma guarda che non sono arrabbiato. Sono super favorevole allo sperimentare e provare horror che siano atipici, che vadano un pò fuori dal solito mainstream. Questo ha qualche caratteristica interessante, ma secondo me sfrutta molto male il proprio incipit (che è notevole). Lo ritengo un'occasione sprecata, ma sarei contentissimo se nel nostro sito fosse valutato in maniera positiva.. :)
Larry Filmaiolo 04/06/2015 12:42:26 » Rispondi d'accordo sulle malattie varie, ma voglio sperare che non ci sia in ballo anche sta sorta di sessuofobia pseudo-moraleggiante (tipico clichè horror vecchio come il cucco della coppieta che scopa in macchina e fa na brutta fine,che però almeno era fine a se stesso), cioè che non ci siano intenti seri oltre il pretesto narrativo adolescenziale e chiappapubblico. perchè altrimenti ci sarebbe da ridere, e tanto. come se creare un mostro che si trasmette attraverso teen sex possa in qualche modo offrire spunti di riflessione decenti. a mio parere va preso come quello che è ossia un horror americano come tanti altri e senza sta originalità tanto declamata, per di più in sentore di buon vecchio puritanesimo deviato USA doc. e dirò di più, le scene di sesso son realistiche come mia nonna in giro con il chiodo.
poi magari si scopre che i tizi non hanno avuto la decenza di infilarsi un preservativo e che se l'avessero fatto bella tutto risolto. ahaha
Larry Filmaiolo 04/06/2015 12:43:12 » Rispondi mi correggo, più che realismo è la sensualità che manca.
carsit 04/06/2015 14:33:00 » Rispondi Son d'accordo, preso come intrattenimento spiccio può funzionare, se visto nell'ottica di un film più impegnato non ci siamo proprio...
Jason XI 26/12/2015 20:59:32 » Rispondi D'accordissimo con te, vedi anche il mio post....