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HO AFFITTATO UN KILLER regia di Aki Kaurismaki

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elio91     7½ / 10  15/07/2011 01:32:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono persone che affittano case. Altri affittano auto. E poi c'è anche chi affitta un killer per togliere di mezzo addirittura sé stesso da un mondo che lo rifiuta. Esattamente ciò che fa l'uomo allo sbando protagonista di questa ennesima ed eccentrica commedia cinica surreale di Kaurismaki,per la prima volta ambientata fuori dai confini della Finlandia anche se a vedere distrattamente non si direbbe che quella mostrata sia Londra,di certo non quella raffinata ed elegante del centro cittadino bensì quella squallida e silenziosa di una periferia; in questa periferia si conusuma la vita di Henry,francese licenziato dopo anni di onorata carriera dalla sua ditta e che riceve da questa come unico ringraziamento un orologio d'oro. Che neanche funziona.
Henry è il tipico personaggio del cinema di Kaurismaki: perdente già dall'inizio,introverso,silenzioso. Ma se almeno negli altri film provavano ad uscire da questa situazione di degrado interiore lottando almeno in qualche modo,magari anche fallendo ma solo dopo aver combattuto per cambiare in meglio la propria vita,Henry decide già di farla finita.
Sorge un problema tragicomico a questo punto,perché il suicidio in una maniera o nell'altra non funziona mai. Allora Henry assume un killer a pagamento che dovrà ucciderlo; e qui scatta la molla geniale di un film dalla trama,appunto,geniale: quest'uomo incontra una donna che lo salva dal suo stato depressivo,in pratica lo porta a voler lottare di nuovo per la vita. Ma Henry per la vita dovrà lottare veramente e non solo in senso figurativo,perché il killer ligio del senso del dovere è sulle sue tracce e nulla lo può fermare...
Cinema di alta classe,surreale allo stato puro con tocchi di cinismo davvero azzeccati,in cui i due protagonisti assoluti (senza contare l'amante di Henry) diventano due uomini inseguiti dalla morte,per contratto e per malattia.
Una bella sceneggiatura che sembra inizialmente assurda e di poco significato per poi fondere perfettamente la tragicommedia del quotidiano e di una vita sempre più dura da sopportare.
Però anche i killer capiscono in fondo...

Dopo averlo visto ci penserete due volte ad affittare un assassino per levarvi dagli zebedei. Perché a parte gli schezi io ci credo: l'umanità di Kaurismaki esiste,la storia non è per nulla campata per aria. Provate a riflettere un attimo e vedrete che nulla di questo "Ho affittato un Killer"
è assurdo se la vita reale ci offre vicende ben più inverosimili di questa.
zafferano  26/09/2011 20:10:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao elio91, bellissima la tua recensione, ed io mi ci ritrovo perfettamente. Fa piacere vedere ragazzi di vent'anni appassionarsi a questo genere di cinema ( ma hai davvero vent'anni ?? )

Dopo lo stupendo "La fiammiferaia (un piccolo grande capolavoro) è' il 2^ film di Kaurismaki che vedo ed entrambe hanno fatto centro.

In " ho affittato un killer ", il regista ci lascia intravedere un piccolo filo di speranza, con un finale almeno secondo certi aspetti di "lieto fine" per Henry e la sua amante venditrice di rose, che sembrano avere la possibilità di provare a ricominciare sostenendosi a vicenda.
Una speranza però sottile e vacillante: persino nell'ultima scena Henry rischia di morire investito dal tassista...

E' il fascino del grottesco.... All'inizio il film sembra partire male, con una forzatura eccessiva del pessimismo, poi pian piano prende corpo lasciando sbigottiti, disorientati.

E' c'è persino spazio per la comicità, a mio modo di vedere, nelle scena in cui Henry cerca di impiccarsi appendendo la corda ad un tassello che avrebbe retto sì e no l peso di un quadro....

Il killer che alla fine si uccide ma lo fa solo davanti a colui che lo aveva affittato... di certo viene la voglia di riguardarlo per cogliere altri particolari.

Ciao
elio91  14/10/2011 23:13:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Scusa se ti rispondo in ritardo ma mi ero perso il tuo intervento. Comunque ti ringrazio per i complimenti e ti dirò che ho provato esattamente quello che hai descritto in questa tua risposta: a dirtela tutta i film di Kaurismaki sono un pò tutti uguali,a volte ti viene voglia di spegnere a vedere la monotonia e il pessimismo che infonde nei suoi personaggi inizialmente; ma poi ti prende per mano e ti porta ad intravedere sprazzi di una speranza e di un ottimismo lieve e delicato che riescono a farti star meglio: ti consiglio in questo caso Le luci della sera,lo schema è lo stesso grossomodo e in un certo senso meno comico e grottesco,ancora più tragico.
E comunque si,ho vent'anni fra qualche giorno...