maxbld 8 / 10 26/02/2015 11:15:06 » Rispondi Quoto in tutto l'ottimo commento di LukeMC67. Interpreta alla perfezione le mie senzazioni alla visione di questa gran bella commedia.
Aggiungo solo che sono rimasto specialmente colpito dalla capacità della sceneggiatura e regia di non cadere in facili trappole demagogico / buoniste. Ultimamente si vedono fin troppe pellicole italiane infarcite di sentimenti a buon mercato all'insegna del "volemose bbene", che qui per fortuna non compaiono. Il rischio c'era, quindi è ancor più apprezzabile l'onestà della denuncia che esprime uno sdegno sincero e sacrosanto contro l'attitudine a delinquere che s'insinua in molte delle organizzazioni italiane, siano esse dentro o fuori dalla legalità. Nel contesto del film era facile dipingere i camorristi come persone che sbagliano, ma che in fondo sono "italiani brava gente", con cui trovare un accordo. No, in ultima analisi mi sembra chiarito che quella non è brava gente, ma pericolosi criminali.
Ecco, forse quest'ultimo aspetto poteva essere reso con maggiore enfasi, con un po' più di dramma, affinchè la condanna riuscisse più perentoria e definitiva.
LukeMC67 27/02/2015 10:06:01 » Rispondi Non sto nella testa del regista e dello sceneggiatore ma credo che abbiano voluto lasciare di proposito un senso di ambiguità riguardo i rapporti con la camorra. La denuncia, del resto, sta tutta nel finale -davvero amaro- in cui i protagonisti
oltre ad essere stati salvati dal camorrista "vecchio stampo" soltanto perché non doveva perdere la faccia davanti al boss più forte (ma succube della moglie!) dimostrandogli ulteriormente che erano pericolosissimi, qualsiasi scelta avessero fatto in macchina sarebbe stata fatale. Dunque, aldilà delle pompose parole finali fatte pronunciare al personaggio di Argentero, l'unica certezza per loro era un futuro a dir poco precario, se non addirittura pericoloso.