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RUSTY IL SELVAGGIO regia di Francis Ford Coppola

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     7½ / 10  30/12/2008 19:40:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Particolare pellicola diretta dal maestro Francis Ford Coppola.
Un maggior virtuosismo tecnico (uno stile che ricorda molto da vicino quello di Welles) che accresce la sua portata nella scelta del bianco e nero, elementi che danno una connotazione anonima all’ambiente circostante dove, tra ombre e fumi, si ergono desolati e bui dormitori ..il tempo scorre in uno spazio che sembra davvero troppo piccolo, le lancette dell’orologio sembrano sempre ferme mentre la vita corre tragicamente verso approdi già scritti da uno strano destino ..una sceneggiatura che avrebbe moltissimo da dire (possibili digressioni filosofiche e sociali) se solo la scelta fosse stata diretta verso un maggior approfondimento di personaggi e costrutto narrativo ..riecheggiano anche gli strali di un “Easy Rider” oscuro e con qualche decennio in più (non fosse altro per la presenza di un inossidabile Dannis Hopper) dove libertà ed evasione vengono surclassati da intellettualismo e proliferazione di falsi miti, d’altronde “..per essere un leader bisogna sapere dove andare” ..la regia di Coppola abbandona pulizia e rigore per orpelli grafici e sonori che non vengono perfettamente coadiuvati da un racconto che troppo spesso latita nel messaggio che si vuol con tanta forza affermare ..”i pesci combattenti”, ovvero l’unica visione a colori del “motociclista”, sono la rappresentazione perfetta di una natura umana da salvare.. ..finale forse erroneamente enfatizzato anche se non del tutto bocciato per una scelta che, nel quadro voluto dal regista, risulta una chiave di lettura obbligata.
Cast di prima grandezza per ruoli che risultano assolutamente calzanti, tra tutti un giovane Mickey Rourke ed un quasi adolescente Matt Dillon ..direzione di Coppola assolutamente inedita, lontana dai lavori precedenti ma come sempre apprezzabile.