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SELMA - LA STRADA PER LA LIBERTA' regia di Ava DuVernay

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  20/02/2015 01:47:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pregiudizi ne ho anch'io, nei confronti di questo tipo di film ma per fortuna il prodotto non e' agiografico ne' propriamente celebrativo, la DuVernay evita accuratamente il polpettone enfatico stile Attenborough e lavora di sottrazione, come e' riuscito miracolosamente a fare Spielberg con il suo Abramo Lincoln. E' un film effettistico senza volerlo essere, emozionante senza farne un uso gratuito, in definitiva bello e ricco di magnetismo, specialmente quando racconta i diritti civili (pur) con qualche liberta' storico-culturale. A tratti, ci si ricorda di un presente dove le tensioni razziali sono purtroppo tutt'altro che estinte (da Rodney King ai giorni nostri). E' un film che ubriaca la sua onesta' ideologica, con ottimi interpreti neri (sorprendente la Barbara D'Urso Americana, Oprah Winfrey), e bianchi (Roth, un invecchiatissimo Martin Sheen) che la critica esalta per la sua velleita' narrativa, sociologica, biografica. Potrebbe cambiare la vostra ottica di vita, se non l'avete gia' fatto prima. Eppure non mi ha convinto completamente. La storia di King non puo' prescindere da quella di Malcom X, il suo opposto, ma il suddetto leader e' presto troppo presto accantonato a favore della speranza di pace e della Divina accondiscenza del Luther Nazionale. L'America e' un paese complesso, visto che oltre a Hoover dava i natali a Woody Guthrie e Steinbeck e successivamente agli eroi della Beat Generation. E' troppo facile considerare gli Usa soltanto una nazione di emeriti bastardi. Comunque consiglio la lettura di "Oltre il fiume" di Moehringer senza limitarsi, un po' tronfiamente, a tenersi in camera da
Letto il Manifesto-poster con la scritta "I have a dream".