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MAD MAX: FURY ROAD regia di George Miller

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Palestrione     7 / 10  30/05/2015 10:38:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chiassoso, frenetico, instancabile, violento, devastante, apocalittico, visionario, infernale, colossale, angosciante.
Non mi vengono altri aggettivi per definire un film che attendevo da tempo, da grande appassionano della saga di Mad Max (scoperta per caso qualche anno fa sfogliando il Mereghetti). Ma non c'è niente in comune con la prima trilogia, quella originale interpretata da un giovanissimo Mel Gibson. Qui domina soltanto la frenesia, l'azione e la rabbia. Le scene iniziali ti catapultano nell'azione senza spiegare nulla, così la trama diventa quasi inesistente ed è solo un puro pretesto per sfoggiare effetti speciali, inseguimenti, sparatorie e tutto ciò che si potrebbe trovare in un film d'azione a tutto tondo.
Per carità, affascinante il paesaggio, ottima la fotografia, geniali i costumi (specialmente il tipo con la chitarra). Ma per un quarto d'ora abbondante, forse più, la macchina sfreccia e si parla ben poco. Trama ridotta all'osso e Mad Max messo addirittura in secondo piano (a favore di Furiosa, una bellissima e bravissima Charlize Theron).
Sicuramente George Miller si è superato e ha capito che oggi le potenzialità di Mad Max sono queste: la spettacolarità più che la linearità della trama. Ovviamente all'epoca della prima trilogia certi mezzi non c'erano, per cui quello che non è stato fatto negli anni Ottanta è stato oggi portato all'eccesso.
Eccessivo, lo definirei.
Ma resta un bel film, tutto sommato. C'è molto di peggio.
Però, come ho letto in un commento, prima di dare un giudizio su questo, sarebbe bene guardarsi i primi tre. D'altronde anche lì il regista era George Miller, per cui un confronto servirebbe soprattutto per capire in che misura c'è stato un mutamento di stile nella sceneggiatura e nella scenografia.
Due ore molto piacevoli. Ma il secondo e il terzo Mad Max sono di un altro livello, rapportati all'epoca (e soprattutto considerando l'influenza che avevano avuto su altre opere post-apocalittiche, prime fra tutti "Ken il guerriero").