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THE HATEFUL EIGHT regia di Quentin Tarantino

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Max_74     8½ / 10  15/02/2016 20:58:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nono lungometraggio di Tarantino e un po' la summa della sua filmografia. 'Otto personaggi in cerca di autore' (che poi in realtà sono di più) verrebbe quasi voglia di dire. La cifra stilistica raggiunta dal regista è decisamente sempre più matura e complessa. Si punta, forse per la prima volta e quindi scelta inusuale di Quentin, molto sull'atmosfera e sui dialoghi ricalcando quella tensione narrativa già affrontata nel precedente 'Django Unchained'. Incredibilmente, però, ma difatto prevedibile, il regista vuole ricordarci che è sempre lui e nella seconda parte spinge l'acceleratore sullo splatter alla Sam Raimi. Se però nei precedenti film questo aveva una sua funzionalità, qui sembra un po' stridere con l'impianto narrativo messo in scena per almeno due ore. Difatto possono considerarsi quasi due film a sé del quale questa volta preferisco più il primo, data la nuova via che Quentin sembrava averci indicato. Dal punto di vista della sceneggiatura, si può considerare quasi come un remake del 'Le iene' in chiave western con innesti di 'Django'. Ovviamente, come da copione, anche stavolta non mancano le citazioni: il bellissimo 'Il grande silenzio' di Corbucci, totalmente ambientato nella neve, del quale vengono riprese le tematiche sui cacciatori di taglie, Kurt Russel che viene chiamato "iena'" ('1997 fuga da New York' di Carpenter) e 'Il buono, il brutto e il cattivo' (SPOILER 1).
Bella e suggestiva la fotografia ma una nota negativa sulla colonna sonora di Morricone (nella quale troviamo anche un brano del 'La cosa' di Carpenter) poco sfruttata, ridotta all'osso e non memorabile. Decisamente un'occasione mancata per esprimere il potenziale che il grande compositore ha sempre dato in altri film.
Siamo di fronte ad una grande opera emozionante, ma cominciano a vedersi un po' segni di autocompiacimento che spero non portino Tarantino sulla strada della ripetitività.

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