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THE HATEFUL EIGHT regia di Quentin Tarantino

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junior86     7½ / 10  15/02/2016 08:45:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento a freddo la mattina dopo la visione del film: secondo me è un po sottotono rispetto ai precedenti lavori di Quentin.
In un film dove i dialoghi fanno da padroni, questi ultimi devono essere per forza di cose brillanti altrimenti tutto il film non regge.
Nelle Iene i dialoghi ti trasportavano dall'inizio alla fine in un susseguirsi di deduzioni logiche per trovare la spia, in Pulp Fiction ti facevano scompisciare dalle risate, in Kill Bill essi erano uniti ad un'azione magistrale anche se esagerata, nei Bastardi bastavano i soli monologhi di Hans Landa a far andare avanti il film, in Django bastava Di Caprio. Qui i dialoghi sono più o meno tutto sullo stesso livello, e cioè un po' sopra la sufficienza e basta.
In ogni caso, è il solito stile del regista, niente più niente meno, ma non mi ha entusiasmato moltissimo e non lo rivedrei una seconda volta al cinema.
Colonna sonora di Ennio Morricone che sin dai titoli di testa mi sembrava di aver già sentito da sempre (per far capire quanto è orecchiabile e adatta) ma che è presente un po' poco.
Il cast è ottimo, si trascina dietro quasi sempre gli stessi attori, ma già che c'era poteva usare la Thurman al posto della Leigh (comunque bravissima) oppure Zoe Bell a cui fa fare invece una comparsa poco carina, e dato che è una stuntwoman poteva benissimo sfruttarla per scene molto più crude di quelle che toccano alla Leigh ... Tim Roth poteva impegnarsi un po' di più e atteggiarsi in maniera meno ridicola, e Micheal Madsen rimane nascosto per quasi tutto il film. Vabè.
Doppiaggio italiano pessimo soprattutto di Kurt Russel (il solito Pannofino, non la sopporto la sua voce, sta bene solo nella figura di un mostro cattivo in un cartone o in un film fantasy), Tim Roth e anche della Leigh. Voci quasi fastidiose.
Ho notato un po' di citazioni sia di Quentin

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Che di Sergio Leone

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E sicuramente ce ne saranno tante altre.
A pare ciò, inutile dire che le 3 ore non mi sono per niente pesate, anzi mi è pesato più l'intervallo di 10 minuti di cui avrei fatto volentieri a meno. Quentin ti rapisce e ti trascina all'interno della pellicola come sempre. Il suo stile mi piace ancora e spero non lo abbandoni mai.
Insomma... ora basta coi western eh, si sarà cavato la voglia!. Spero che d'ora in poi si concentri su sto benedetto Kill Beatrix o su un altro film di gangsters come di due dell'esordio.
7 e mezzo per la mia simpatia verso Quentin anche se darei 7. Magari con una seconda visione mi ricrederò!