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THE HATEFUL EIGHT regia di Quentin Tarantino

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Matteoxr6     6½ / 10  11/02/2016 02:17:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi pareva di aver letto da qualche parte che dopo Django Tarantino avrebbe completato il filone con altri due film. Speriamo che cambi idea e che il terzo non esca mai. Per fortuna questa pellicola si discosta da quella climax grottesca precedentemente girata. In questo caso si parte da presupposti più semplici, meno dispersivi e ben perimetrati e ciò, nonostante le tre ore, lo rende più sensato e godibile. Gli attori fanno quello che devono, ma niente di più, tranne Roth (e qui sottoscrivo le impressioni di altri recensori) a cui, nolente o volente, tocca scimmiottare vagamente Waltz nello scorso film. Come al solito Quentin è un mago dei dialoghi sul niente: è incredibile come riesca a farti tenere alta l'attenzione per ben tre ore su una trama da quindici minuti. Bisogna dargliene gran merito perché frutto di una regia veramente sapiente. Alla fin fine "The hateful eight" si è lasciato guardare e non mi ha annoiato mai, nonostante sia un genere completamente agli antipodi rispetto alle mie inclinazioni cinematografiche. Però basta. Tarantino sta ripetendo da anni, ben vent'anni, "Le iene" e "Pulp fiction"; ciò che si limita a fare con grande maestria è tagliare, incollare e fondere questi due capolavori all'infinito, buttandoci sopra sempre più sangue e demenzialità. Ho dei forti dubbi al riguardo, ma spero con tutto il cuore che un cineasta del suo calibro, uno dei registi più capaci di sempre, possa vedere la luce in fondo al tunnel che lui stesso si è edificato, compiaciuto, intorno. Se così non dovesse essere, mi dispiace dirlo, ma allora è finito. O meglio, come cineasta sicuramente, mentre come dispensatore di copie di copie di copie ai ferventi seguaci coi paraocchi potrà campare ancora per altri trent'anni. Che peccato sarebbe.