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THE HATEFUL EIGHT regia di Quentin Tarantino

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Spera     6½ / 10  10/02/2016 17:21:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Che dire...molto meglio dell'inutile e ridicolo Django a cui avevo dato un voto esageratamente alto, ancora accecato dall'amore per un regista che mi ha fatto sognare in passato.
Tanto di cappello, strutturare 3 ore di film su dialoghi, sia pur forzati ed fin troppo annacquati, e farlo con questa maestria non è da tutti, anzi direi che è prerogativa di questo regista oramai conosciuto a tutti.
Le ottime prove di Russel, Jackson ed in primis della JJL alzano il livello ed il film ruota intorno a loro; gli altri personaggi li ho trovati meno nella parte e hanno regalato prove meno esaltanti.
Musiche ok, ridotte all'osso ma sempre meglio del calderone orripilante visto su Django. Chiariamoci, le musiche di Django sono di un certo livello ma ascoltate a casa o in macchina per essere canticchiate e non per essere "copiaeincollate" in un film pseudo western.
Ambientazione bellissima, anche se non nuova per un western, al momento mi viene in mente "il Grande silenzio" se non ricordo male.
La scelta di ambientarlo nell'innevato inverno del Wyoming è azzeccata e *****...fa davvero venire freddo a tratti quella porta che continua ad aprirsi.
Un punto in meno per la durata, 40 minuti in meno sarebbe stata una scelta più funzionale, ci sono delle parti morte e troppo diluite in dialoghi senza peso.
Ok per lo splatter che da un pò di brio ed esalta la potenza "pulp" del cinema tarantiniano.
Per quanto mi riguarda Tarantino ha sparato le sue cartucce e si è evoluto in un modo che non mi coinvolge più ma non gliene faccio una colpa, come potrei dopo che ci ha regalato capolavori del calibro di Pulp Fiction e le iene?
La sua evoluzione ancora non è terminata, di certo non posso dire che il suo non sia cinema, oramai è solo una questione di gusti.
Ultima cosa...basta con le battute sui negri...è da Pulp Fiction che Samuel esclama negro in modo sprezzante rivolgendosi a un nero.
Oramai questa cosa non fa più ridere e la trovo di cattivo gusto messa giù in questo modo così insistente.
LaCalamita  10/02/2016 22:36:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tralasciando il commento, volevo fare un appunto sulle battute sui negri. E' stato spiegato (se mai ci fosse bisogno di una giustificazione) che si continua ad utilizzare la parola nigger come un modo per togliere forza a essa stessa. Ripetendola di continuo la parola decade positivamente a semplice battuta, o intercalare. Il messaggio di fondo chiaramente resta quello di attaccare il razzismo, in una maniera che perfino Spike Lee ha dimostrato di non capire. Il che è tutto dire.

Aggiungo inoltre che a livello etico Tarantino con The Hateful Eight lancia pure un bellissimo messaggio contro la guerra.
Spera  11/02/2016 16:05:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao LaCalamita, apprezzo l'intento di Tarantino ma su di me e altre persone che conosco questa tecnica ha avuto l'effetto contrario e probabilmente non ha funzionato se in molti ne siamo rimasti irritati.
Non è perché è un'idea di Tarantino che significa che debba funzionare per forza o sbaglio?
Ancor di più se è stata criticata (da capire c'è poco) da persone di colore come possono essere Spike Lee e sicuramente tanti altri come lui.
Sai...nessuno prende di buon grado certe s.tronzate, soprattutto se ha dei parenti che hanno vissuto epoche storiche più difficili della nostra e sono magari addirittura stati uccisi.
Inoltre il fatto che ad ogni "negro" il pubblico in sala rida fragorosamente è un brutto sintomo se davvero il suo intento è quello che dici tu, anzi ci sarebbe da stare molto seri.
Pensa a come ti sentiresti tu se qualcuno parlasse di un argomento per te triste e delicato e tutti gli altri in sala ridessero.
E' da Pulp Fiction che va avanti con questo trucchetto quando forse questa pensata ancora nemmeno la aveva in testa.
Comunque mai messo in dubbio il messaggio in questo film o in altri suoi precedenti che comunque arriva.
Concludendo, un conto è quello che cerca di fare Tarantino e son d'accordo con te di riconoscerglielo, un altro è l'effetto che può produrre sulle persone, molto diverso e penso sia giusto rispettarlo.
Altrimenti prendiamocela con Spike Lee perché ha delle riserve su come Tarantino parla di certi argomenti. Non penso che possiamo fargliene una colpa.
Comunque quello che sollevi è un argomento importante, io ho scritto la mia perché mi ha suscitato questa sensazione di fastidio.
Purtroppo il discorso sul razzismo è molto delicato ed è rischioso fare quello che fa Tarantino, bisogna prenderne atto.
Se parli di certi temi in certi modi sappi che potresti essere criticato ma di sicuro non penso che dobbiamo puntare il dito su Spike Lee.
E' Tarantino che deve accettare le critiche per il suo modo insolito e discutibile di parlare di alcuni temi.
Personalmente penso che il razzismo sia insito nella nostra cultura, nasciamo e ci cresciamo in questa società marcia di odio verso il diverso. Anche noi che possiamo affermare di non esserlo, nei fatti e nella vita di tutti i giorni invece inconsciamente lo siamo.
Per piccoli gesti, sguardi o pensieri a cui non facciamo più nemmeno caso.
E se ridi al grido di "negro!" di Samuel per me è uno di quei casi.
Ma tranquillo, anche io l'ho fatto, solo ora mi sono stufato e pensandoci non c'è proprio un caxxo da ridere soprattutto se l'intento di Tarantino è quello che dici tu ):
outcast  11/02/2016 19:47:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"everybody's someone else's nigger"