caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE HATEFUL EIGHT regia di Quentin Tarantino

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Macs     7½ / 10  27/12/2015 11:38:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Visto in lingua originale in un cinema sovraffollato. Allora, discorso complesso qui. Per un fan di Quentin Tarantino (d'ora in poi QT), è facile riconoscere che questa pellicola rappresentava uno snodo importante nella sua filmografia. Dopo "Django Unchained" e la versione tarantiniana dello spaghetti western, il regista si trovava di fronte a un bivio: continuare con le atmosfere della frontiera, magari contaminandole con qualcuno dei suoi vecchi stilemi "noir", oppure cambiare decisamente rotta e magari tornare a strade per lui più battute e familiari. Il buon QT opta per la prima scelta, e confeziona un thriller "western" post-secessionista dalle atmosfere tese, i dialoghi fitti, e le scenografie claustrofobiche, il tutto condito da un'ambientazione gelida talmente ben riuscita da far percepire il freddo polare anche allo spettatore. Il film non è esente da difetti, tutt'altro, e ne parlerò dopo. Ma i pregi senz'altro li superano: anzitutto, perché riconosciamo immediatamente che questo è un film di Tarantino. Al di là degli attori-feticcio, di cui dirò di più dopo, l'inconfondibile cura per i dettagli, la nitidezza della fotografia negli esterni e quel tratto avvolgente e pastoso con cui tratta gli interni; la colonna sonora emozionante: Ennio Morricone torna al western e compone il leit motif "L'ultima diligenza di Red Rock" (dateci un'ascoltata su Youtube) che accompagna già i titoli di apertura e che difficilmente ti levi dalla testa. E ancora, la cura dei cromatismi: c'è tanto sangue in questo film, sangue dalle 50 e più sfumature di rosso, sangue che esce da tutte le parti immaginabili del corpo, un sangue molto fisico e per nulla sublimato: e in congiunzione con le scenografie claustrofobiche, rozze, marcescenti della capanna, è come se QT volesse farci vivere la storia lì, in mezzo ai protagonisti, sentendo come loro gli odori putrescenti, vivendo il senso di oppressione del freddo che penetra le ossa, essendo noi stessi inondati dai fiumi di sangue che sgorgano da e ricoprono i protagonisti. Le prove attoriali sono buone, menzione d'onore va alla Jason Leigh - che non è l'unica donna nel film ma senza dubbio la più carismatica, in un ruolo non facile dell'assassina, sboccata e volgare destinata al patibolo, ma che sa mostrare il proprio lato umano nel lungo finale. Convincenti Samuel Jackson e Kurt Russell, bravo Tim Roth anche se a mio parere con lui c'è un problema: QT ormai ha bisogno di un personaggio alla Waltz in ogni suo film, e Roth qui cerca di fare il Waltz riuscendoci solo in parte. Durante la visione, ogni volta che Roth prendeva la parola non potevo fare a meno di pensare quanto stesse imitando i personaggi di Waltz, e quanto forse sarebbe stato più efficace l'originale nel fare questo...

Venendo alle note dolenti... Beh il film ha diversi punti deboli. La storia non è particolarmente originale, ed è anche decisamente semplice. Di conseguenza, i dialoghi sono il vero motore della pellicola, però non raggiungono le altezze delle "Iene" o di altri capolavori tarantiniani; sorprendentemente, mi sono trovato di fronte a battute ripetute identiche più e più volte da più di un personaggio, come a testimoniare una certa mancanza di ispirazione nella scrittura. Altro punto di forza del film dovrebbe essere la caratterizzazione dei personaggi. In effetti qui non andiamo male, di ciascuno degli 8 vengono approfondite le storie, il pensiero, le manie... però forse è il solo maggiore Warren (Samuel Jackson) a rendersi protagonista di una scena memorabile, in un monologo (con flashback allegato) che non metto neanche in Spoiler perché sarà facilissimo riconoscere - anche perché, appunto, è davvero l'unico che rimane impresso. Poi: il film è suddiviso in 5 Capitoli più un Finale. Fin qui, tutto bene. Il problema è che in uno di questi Capitoli compare una voce fuori campo a raccontare l'antefatto. L'espediente stride col resto del film, sia perché questa voce fuori campo sembra amalgamarsi poco con la narrazione svolta fin lì, sia perché risulta perfettamente inutile in quanto non racconta nulla che lo spettatore non potesse dedurre autonomamente dalla visione. Infine, le ambientazioni... sono forse il più grande pregio ma anche il più grande difetto del film. Il senso di claustrofobia è reso benissimo, sia dentro la capanna sia negli esterni, dove le immense distese innevate, l'incombere e l'infuriare della tormenta, generano un senso di oppressione e soffocamento esteticamente efficace. Tuttavia, ed è comunque un peccato veniale e una critica soggettiva, avrei preferito che lo svolgimento della vicenda, in particolare del finale, avesse avuto degli sviluppi anche fuori dalla capanna, per un senso di "closure" e anche di completezza del racconto.

In conclusione... Un film interessante, non un capolavoro e nemmeno tra i migliori di QT, ma che vale certamente la visione. Prevedo che incasserà molto, farà felici i fan di vecchia data, qualcuno magari lo odierà perché certo i difetti non mancano.. ma difficilmente lascerà indifferenti.
Un ultimo consiglio: copritevi bene, prima di entrare in sala. Farà MOLTO freddo.
Macs  30/12/2015 15:08:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ripensando al film (perché è un film a cui si ripensa), mi sovvengono un paio di perplessità riguardo la sceneggiatura. Le metto in Spoiler, sarei curioso di sapere cosa ne pensate quando avete visto il film...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
anthony  05/02/2016 08:26:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non penso assolutamente a due errori di sceneggiatura.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
ilgiusto  07/02/2016 10:01:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma che diamine vai dicendo? Ma quale arsenale? Invece di fare Bang, fa Bang Bang e lo fa prima ancora che lo sceriffo abbia il tempo di capire da dove sono partiti i colpi, che SJ sarebbe già stato morto e stecchito. Son tutti buchi, buchi su buchi e basta.
La più grande bugia è che è un bel film, quella è la bugia.
la scena chiave del film, una delle poche che ci viene mostrata e non solo raccontata è quella del pompino a SJ. Ecco, in quella scena SJ rappresenta Tarantino stesso con le brache calate mentre il figlio spompinatore rappresenta gli spettatori che gli portano dindi...
anthony  07/02/2016 10:57:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vai a quel.paese maleducato imbecille.
JOKER1926  05/02/2016 01:50:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dello spoiler credo che il primo punto resti un po' in bilico, il fatto della bufera può essere un pro e un contro. Su questo alberga una sana confusione.
Quanto al secondo punto è lapalissiano che è una cosa molto forzata. Indubbiamente. Non ha senso sparare solo un colpo. Poi non ritengo decente lo stacco, la scena riprende con i due sul letto e gli altri due semi vivi, scelta non perfetta.
Inoltre non riesco ad accettare l'uccisione del vecchio. Sopravvissuto al peggio, cede a due parole di provocazione?

JOKER1926