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PSYCO regia di Alfred Hitchcock

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Alpagueur     8½ / 10  02/11/2020 19:31:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il 1960 sancì in un certo senso l'inizio dell'horror moderno. Prima di allora, i film dell'orrore presentavano mostri e creature mitiche, e il film sui mostri era sinonimo di film dell'orrore. Tutto è cambiato nel 1960 con l'uscita di questo film. La storia è quella ben nota di Marion Crane (Janet Leigh), che lavora in un ufficio di Phoenix (Arizona), quando il suo datore di lavoro le affida una grossa somma in contanti...vedendo l'opportunità di prendere i soldi e iniziare una nuova vita insieme al suo fidanzato Sam Loomis (John Gavin), la ladra Marion lascia Phoenix e si dirige con la sua auto verso la California dove il suo amante, pieno di debiti, è proprietario di un negozio di ferramenta. Quando viene colta da una tempesta e inseguita da un poliziotto, lascia l'autostrada ed entra all'Hotel Bates. L'albergo, dotato di dodici stanze (e dodici docce) è gestita da uno strano giovane che sembra essere sottomesso dalla madre prepotente, che alloggia in una casa fatiscente situata nelle immediate vicinanze. Poi iniziano ad accadere cose strane. Sua sorella Lila (Vera Miles) e Sam (John Gavin), non avendo più sue notizie, iniziano a cercare Marion, chiedendo aiuto allo sceriffo Al Chambers (John McIntire).
'Psycho' non è stato solo il film di maggior successo di Hitchcock, ma è stato un fenomeno a sé stante: il film è un'opus magnum' (opera magna) del genere del terrore e il suo impatto immediato e la sua influenza futura sono stati enormi, dando inizio ad un autentico sottogenere sugli psicoassassini che continua fino ai giorni nostri. Le immagini della doccia sono una delle sequenze più studiate, copiate e analizzate nella storia del cinema e hanno ottenuto una notorietà che supera il film stesso (78 singole inquadrature, 70 telecamere, 52 stacchi di montaggio, questi i dati dietro ad uno dei momenti più famosi della storia del cinema...i 45 secondi di filmato e gli effetti sonori raccapriccianti sono stati realizzati conficcando ripetutamente un coltello in un melone).
Spettacolare interpretazione di Anthony Perkins in un ruolo immortale nei panni di Norman Bates e della sensazionale Janet Leigh con una nomination all'Oscar, che sarà anche l'unica della sua carriera. Trama inventiva e superbamente costruita, piena di delizioso umorismo nero, di Joseph Stefano, basata sul romanzo di Robert Bloch, anno 1959, sulle scorribande del famoso serial killer Ed Gein (ricordate Non aprite quella porta?). Titoli ti testa di Saul Bass, come solito nei film di Hitchcock. Eccellente fotografia in bianco/nero di John Russell, Hitchcock pensava che sarebbe stato troppo cruento nella cinematografia a colori. La leggendaria colonna sonora di Bernard Herrmann copiata e imitata all'infinito aiuta a creare un'atmosfera elettrizzante. diretto con squisito gusto e intelligenza dal maestro Hitchcock che fa un controllo impeccabile di ogni scena e manovra le tue emozioni, infondendo uno spirito deliziosamente macabro. Tutto questo rende 'Psycho' di gran lunga superiore ai vari film che hanno cercato di imitarlo, come 'Psycho II' (1983) di Richard Franklin, 'Psycho III' (1986) di Anthony Perkins e per la televisione 'Psycho IV' (1990) di Mick Garris. Insieme ad altri capolavori quali 'Il delitto perfetto' (Dial M for Murder'), 'La finestra sul cortile' ('Rear Window'), 'La donna che visse due volte' ('Vertigo'), 'Intrigo internazionale' ('North by Nortwest'), 'Gli uccelli' ('Birds')e 'Frenzy', 'Psycho' è ancora oggi studiato e copiato. Un film classico indispensabile ed essenziale.
Per quanto mi riguarda questo film ha ispirato nei primi anni '80 uno dei miei tre gialli preferiti in assoluto ('La casa con la scala nel buio' di Lamberto Bava, dove il killer ha diverse analogie con Norman), quindi devo per forza dargli una votazione alta, anche se ci sarebbero alcune cosette da rivedere nella sceneggiatura. E continuo tuttora a preferire alla famosa scena della doccia quella della fulminea aggressione ad Arbogast in cima alle scale, con quella inquietante inquadratura dall'alto (Argento anche lui dimostrerà di apprezzarla molto nell'ultimo delitto delle sue 'Quattro mosche di velluto grigio', del 1971, quando il killer aggredisce Dalia col coltello sfregiandole la fronte e facendola precipitare giù gradino per gradino). Se vogliamo anche il film di De Palma 'Vestito per uccidere' ('Dressed to kill'), del 1980, ha diverse similitudini con 'Psycho'...ma appunto come detto prima ha ispirato negli anni a seguire molti film del genere psicothriller. Nel 1998 c'è stato un remake a colori di Gus Van Sant, con alcuni arrangiamenti delle originarie musiche di Bernard Herrmann, ma a mio parere non ha retto il confronto con l'originale.