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PSYCO regia di Alfred Hitchcock

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Dom Cobb     8 / 10  18/02/2019 20:05:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una giovane segretaria sottopagata decide di rubare al suo capo una grossa somma in modo da poter attuare i suoi progetti col fidanzato; in fuga, lungo la strada si ferma in un remoto motel mezzo abbandonato e gestito da uno strambo giovanotto, Norman Bates...
Il voto positivo è bene in vista per tutti, però avverto che si tratta puramente di un voto di rispetto, perché non corrisponde esattamente al mio livello di gradimento del film in sé. Infatti, in parte mi vergogno ad ammettere che questo ennesimo gioiello della corona della filmografia hitchcockiana è uno di quei film che ho visto ora per la prima volta, perciò sapendo già tutti i colpi di scena, tutte le scene rese famigerate dal loro utilizzo nella cultura pop dell'ultimo mezzo secolo e tutti i risvolti della trama che invece, all'epoca, scandalizzarono il pubblico di tutto il mondo. Dunque, non c'è stata alcuna sorpresa, né suspense per me, e le scene considerate scioccanti al giorno d'oggi non dicono più quello che dicevano negli anni in cui apparvero per la prima volta sul grande schermo. Sono consapevole del fatto che guardare un film simile sapendo già tutto sul suo conto mi renda incapace di apprezzarlo appieno, ma è anche vero che al giorno d'oggi è praticamente impossibile non sentirne parlare e non sentirsi rovinare le varie sorprese che la pellicola offre.
Le ragioni del voto, perciò, si rifanno più ai vari primati che il film può vantare: infatti si tratta comunque di uno dei primi film a infischiarsene altamente delle convenzioni del Codice Hays e a sbattere la violenza truculenta in faccia allo spettatore,


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e inoltre, nel modo in cui mette in primo piano un personaggio disturbato e affetto da incontrollabili manie omicide, si può anche parlare di "Psyco" come di una sorta di capostipite del genere slasher, che oggigiorno va tanto in voga. Oltre a questo va inoltre sottolineato l'insolito impianto narrativo, di per sé un unicum sia nel genere che nel cinema in generale, visto che un escamotage simile non l'ho mai visto utilizzare altrove e denota una certa creatività che oggi non si trova neanche a pagarla oro.


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Questi elementi di novità, se sconosciuti prima della visione, rendono in effetti l'esperienza del tutto diversa e posso quindi capire molto bene i motivi che hanno reso e rendono ancora adesso il film quel cult che è.
Tolto tutto questo, come è per me il caso, "Psyco" rimane un classico Hitchcock, forse non al livello di quel trittico "L'altro uomo" - "Il delitto perfetto" - "La finestra sul cortile" che rappresenta la perfezione del cineasta al suo massimo splendore, ma comunque più che valido. La narrazione è spedita e senza tempi morti, il bianco e nero assai efficace e le interpretazioni tutte convincenti, in special modo la mostruosa prestazione di Anthony Perkins nel ruolo titolare che l'ha consacrato ai posteri.


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Qua e là ci sono degli scivoloni, come i soliti effetti di retroproiezione pacchiani e palesemente finti, un epilogo che va a spiegare nel dettaglio le condizioni mentali dello "psicopatico" e magari un Martin Balsam un po' sopra le righe nel ruolo del detective privato tosto tosto; ma in fin dei conti non rovinano troppo la visione, certo non quanto il sapere già tutto sulla trama e lo stile anzitempo.
Nonostante tutto, comunque, è chiaro il motivo per cui anche tanto tempo dopo la sua uscita al cinema, "Psyco" viene ritenuto un film seminale e perché è tanto amato dalle masse. La sua realizzazione è effettivamente quasi impeccabile e ciò, unito alle novità stilistiche e narrative, basta a porlo su un livello più alto rispetto ai soliti thriller o slasher che seguiranno.