kowalsky 9½ / 10 03/10/2009 22:24:24 » Rispondi Non avevo mai voluto finora commentare "Il posto delle fragole", una sorta di pudore/umiltà verso un capolavoro che mette soggezione per la sua proverbiale bellezza... più volte definito L'Umberto D svedese (ma le differenze proverbiali tra il personaggio di De Sica e il professore di Bergman sono abissali) è un film che confonde con un'universo di poesia che talvolta può sembrare persino forzata (la gioiosa esuberanza dei giovani del film rasenta un'ottimismo quasi complice, ma forse del tutto personale) ma poi tiene caldi gli spettatori come un cuore alienante e alienato (quello del protagonista) colmato da una struggente nostalgia, summa della vita. Non oso dire altro: so soltanto che solo Fellini con Otto e mezzo è riuscito a creare una summa tanto magnifica tra sogno e realtà