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IL POSTO DELLE FRAGOLE regia di Ingmar Bergman

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dragonfly     10 / 10  15/10/2004 18:04:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un onore votare per primo questo grande capolavoro del cinema. Bergman è il regista che più ammiro, per la grande capacità di costruire nel film una relazione molto forte con lo spettatore. I film di Bergman hanno tutti un comun denominatore: la contruzione di un universo famigliare fatto soprattutto di donne (belle, Liv Ullmann in primis, ma anche Bibi Anderson e Ingrid Thulin) in cui l’uomo è l'unico valido protagonista. Questo film riesce a trasmettere sentimenti che nell'arte si credevano perduti: riflessioni sulla vita umana, sul passato, sulla missione dell'uomo sulla terra. Bergman non cerca una giustificazione teologica su chi siamo e cosa stiamo facendo, ma evidenzia la vecchiaia come apice della costruzione di una vita che noi stessi scegliamo e che solo alla fine possiamo scoprire se e come è stata producente o utile. Il film acquista un grande fascino nei momenti surreali, del sogno esistenziale, dove ogni oggetto è la rappresentazione della vita del protagonista. E' forse banale chiamarlo road-movie. Perchè attraverso il suo commuovente viaggio il protagonista ricorda il suo passato, la sua giovinezza. Un viaggio alla ricerca del tempo perduto, dove la solitudine della vecchiaia diventa una sana meditazione sulla vita e la morte. Un intreccio tra realtà, sogno e ricordo.
Il film inizia con le indimenticabili parole del professor Borg " "I nostri rapporti con il prossimo si limitano per la maggior parte al pettegolezzo e ad una sterile critica del suo comportamento. Questa constatazione mi ha lentamente portato ad isolarmi dalla cosidetta vita sociale e quotidiana. Le mie giornate trascorrono in solitudine". Queste parole sono una vera e propria predizione di ciò che succederà nel film. Il viaggio in macchina diventa piano piano anche un viaggio nell' interiore, un cambiamento nella vita del professore. Come direbbe paul, un viaggio nei meandri dell'animo umano e delle turbazioni del protagonista.
Nei sogni, quello iniziale, quello in cui Borg trova se stesso nella bara, la partita di scacchi, il riconoscimento accademico, troviamo un'infinità di simboli, e, per una volta, il mondo simbolico bergmaniano è molto chiaro (anche se non vorrei dargli un'interpretazione rapida altrimenti dovrò polemizzare nuovamente contro le teorie di cash).
Straordinario il "produttore-regista" Victor Sjostrom nei panni del professore, qui alla sua ultima e rimpianta interpretazione. Brave anche le donne, con un'ambigua Thulin e una solare Bibi Andersson. Apparizione fugace di Max Von Sydow, altro grande attore bergmaniano. Un film da primo posto nella top ten, non tanto per l'eccellente livello tecnico (fotografia, scenografia e montaggio sono superlativi, ma per il messaggio e per i tanti sentimenti che riesce a trasmettere anche a distanza di anni.


Invia una mail all'autore del commento paul  15/10/2004 18:08:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
anche se sei un uomo...muah! Devo concentrarmi e commentarlo, ma il tuo commento è grandioso, spero di riuscire a farlo altrettanto bello.
dragonfly  15/10/2004 18:29:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie, ecco un'altra meraviglia di questo film: la capacità d'ispirare un accidioso come me.
Invia una mail all'autore del commento paul  18/10/2004 11:46:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nella mia personale classifica dei film migliori di ogni tempo l'ho messo al terzo posto.
dragonfly  18/10/2004 18:14:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
oserei chiedere quali sono i primi due...

Personalmente l'ho messo in testa ex-aequo con "Andrei Rublev" (entrambi comunque tamponati dietro dalla forza di "M il mostro di düsseldorf")
Invia una mail all'autore del commento paul  20/10/2004 16:02:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Vita è meravigliosa in assoluto: è il mio film feticcio. Al secondo posto metto 2001: Odissea nello spazio. Il mostro di Dusseldorf va al quarto. Però più o meno direi che se dovessi stilare una classifica dei primi dieci, anzi l'ho già fatto in verità (ed ho anche aperto un forum) più o meno tutti si equivalerebbero.
dragonfly  20/10/2004 19:38:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vero, è molto difficile fare una classifica tra i grandi capolavori. Io infatti l'ho fatta giusto per il gusto di farla, ma in realtà è impossibile dire che si ha un film preferito (e chi lo dice a mio avviso di cinema non ha visto granché).

Sai che mi hai sorpreso quando hai detto che il Mostro di Düsseldorf rientra nella tua top ten? Sono in pochi ad aver apprezzato quel grande capolavoro... In genere tutti preferiscono Murnau.

Invia una mail all'autore del commento paul  25/10/2004 12:43:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Di Murnau ricordo solo "Nosferatu" che è sì un capolavoro (capolavoro-capostipite) ma M è un'altra cosa...Tu hai visto altri film di Murnau? Sono recuperabili in dvd? Ricordo anche, se non mi sbaglio, il Faust...
dragonfly  25/10/2004 13:26:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In DVD c'è anche Aurora e l'Ultima risata. Io in Vhs ho anche visto Der Januskopf (pezzi) e Tabu (che ha girato insieme a Flaherty). Il Faust non sono mai riuscito a trovarlo, così come Satanas (ma il film credo sia ormai andato perduto).