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ORIZZONTI DI GLORIA regia di Stanley Kubrick

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jack_torrence     9 / 10  22/11/2010 15:19:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il primo capolavoro di Stanley Kubrick (che nel 1958 aveva trent'anni).
Un film superlativo per l'epoca.
Una padronanza stilistica, e non solo tecnica, spaventosa: c'è una matura consapevolezza delle scelte espressive (altezza, tagli e composizione delle inquadrature, loro sintassi interna alle sequenze; uso della profondità di campo, uso dei piani sequenza, fotografia), cui seguirà, nella carriera di Kubrick, l'approfondimento, la maturazione di un proprio stile. Qui c'è una precoce maturità stilistica, manca l' "inarrivabile" lezione del Maestro, compiuta e compiaciuta invece dopo "2001". Questo è praticamente il solo motivo per cui questo film, a confronto dei capolavori ulteriori, è "solo" un 9 e non un 10. Tuttavia proprio l'autenticità, priva di maniera, di uno stile padroneggiato tanto bene, potrebbe essere da alcuni gradito anche maggiormente.

Quanto ai contenuti... "Paths of glory" è un classico che racconta dei rapporti di potere con cui l'uomo prevarica sull'uomo, e dei rapporti di forza profondamente spietati su cui si regge purtroppo un contesto sociale.
E' la confutazione di Hobbes (quanto a funzionalità del leviatano) attraverso la messinscena del principale assunto hobbesiano ("homo homini lupus").
E in questo senso, è anche la prima compiuta formulazione di un cardine della poetica kubrickiana: ci viene mostrato un Sistema di ambizione di potere che contiene al proprio interno i germi che lo metteranno in crisi e destinano i propositi di potere al fallimento e quelli di ambizione a frustrazione.

Il film si avvale di una figura tutta positiva ed "eroica" (almeno nella propria coerenza morale): il personaggio interpretato da Kirk Douglas è strumento di una parziale attenuazione della spietatezza del "messaggio" finale.
Scomparirà nei film successivi di Kubrick.