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REDIRECTED regia di Emilis Velyvis

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Spotify     7½ / 10  06/11/2016 04:51:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Divertentissimo e misconosciuto film che vede protagonista lo scontro tra ovest ed est europa.
La pellicola, tra le altre cose, si caratterizza per avere una produzione in parte lituana e c'è da dire che ciò, si sente eccome. Non voglio dire che siamo di fronte ad una pellicola originalissima, però, vedendola, si respira un'aria diversa, più particolare, non comune alle varie produzioni americane. Forse sarà per l'ambientazione, per il tema trattato, fatto sta che si sente una certa freschezza che aleggia attorno a "Redirected".
Il regista Emilis Velyvis, pone in primo piano, lo scontro tra europa occidentale ed orientale. Da una parte abbiamo l'eleganza, la raffinatezza, l'astuzia della parte ovest del vecchio continente, rappresentata dall'Inghilterra, mentre dall'altra abbiamo l'ignoranza, il becero e la volgarità della parte est, rappresentata dalla Lituania. Due realtà incomparabili, le quali, inevitabilmente giungono allo scontro.
Uno degli elementi che risalta, è che tutta la situazione che si viene a creare, è vista dalla parte dei lituani anziché da quella degli inglesi. Il regista ci mostra in che maniera, la gente del posto, reagisce alle provocazioni di un gruppo di gangster inglesi ben vestiti e presuntuosi, i quali vanno a disturbare il loro stile di vita. C'è anche da sottolineare la critica nei confronti della stessa società lituana (e penso nei confronti di tutta l'europa dell'est), in quanto Velyvis ci mostra alcuni spudorati tratti della vita ordinaria di queste persone: preti che vanno con le prostitute, poliziotti corrotti, possedimento d'armi e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò è messo bene a nudo dal director, il quale diciamo mostra il lato depravato di questi posti.
Buona la direzione degli attori, tutti fatti ben calare nella realtà grottesca del film. Caratterizzato pregevolmente il personaggio di Vinnie Jones, reso un crudele, quanto a tratti simpatico gangster. Anche gli interpreti lituani sono condotti alla grande con il regista che cerca di renderli più naturali possibile.
Il ritmo è veloce, ci si diverte e si ride. La narrazione è valida, difatti Velyvis, dopo un inizio abbastanza classico, riesce a trattare con abilità le vicende separate dei protagonisti, fino poi a ricongiungerli in una maniera piuttosto credibile. Va detto che in ciascuna storia di ogni soggetto, c'è una forte dose di humor nero. Tale humor, è utilizzatissimo dal regista, il quale dimostra di saper usare questo genere molto bene, al fine di rendere la pellicola divertente e tragicomica. E' anche grazie a ciò, che il film risulta molto scorrevole nel suo svolgimento, ad ogni situazione troviamo degli episodi buffi, ben congegnati e sempre originali. Magari si potrebbe dire che per certi versi, Velyvis si è inspirato a Tarantino, ma d'altro canto, quale director oggi non prende spunto da qualche grande cineasta? E poi, l'influenza tarantiniana c'è, però Velyvis estremizza molto la componente umoristica, la quale invece, nei lavori del regista di Knoxville c'è, ma fino ad un certo punto.
Le sequenze grottesche sono fortissime, si ride molto e la cosa stupefacente è che sono sempre innovative e mai ripetute o riciclate. In particolare sono da incorniciare, quelle della rissa nel bar e la sparatoria finale. Io personalmente ho adorato l'umorismo nero di "Redirected", è graffiante, estremamente sarcastico e concepito davvero in maniera minuziosa, ragionata. Il finale, secondo me, è di una genialità unica (vedi spoiler), in quanto fa concludere il film in maniera decisamente amara anche se ovviamente lo spettatore resta con un grosso sorriso stampato in faccia. Un epilogo cinico, particolare, calza a pennello con tutto il resto dell'opera.
La scenografia ricopre un ruolo importante, in quanto Velyvis non ci pensa due volte a mostrare in che condizioni versano certe zone della capitale Vilnius. E' una location che si sposa bene con lo stile della pellicola, degradata, sporca, adatta alle avventure che trascorreranno i protagonisti.
La fotografia generalmente è valida, assume dei toni notevoli nelle scene notturne, dove si tende a focalizzare la delinquenza che prospera nei quartieri della capitale lituana. Emblematica ad esempio, è la scena del poliziotto corrotto e del "finto" tassista.
Il cast, pur non essendo eccezionale, funziona pressoché bene: Vinnie Jones fa il minimo indispensabile per poter essere un gangster credibile e ci riesce. Poi certo, non sarà di sicuro un Jimmy Conway, però se la sa cavare attraverso classici sguardi da mafioso e un'interpretazione dei dialoghi virile. Ho apprezzato parecchio la prova degli attori lituani, i quali si cimentano in ruoli che, penso, rispecchiano abbastanza la vita dei cittadini di questo paese. Piacevole la colonna sonora, non memorabile ma si sposa bene con la pellicola.
La sceneggiatura non dispiace, certo, presenta qualche imperfezione, qualche situazione assurda (ad esempio il tizio che riesce a sradicare dal muro, il termosifone al quale è ammanettato) ed chiaramente ispirata dagli screenplay tarantiniani, però riesce ad essere comunque godibile, c'è un ottimo impianto narrativo, che nonostante tratta più situazioni parallele, è sempre chiaro e fluido, dei dialoghi frizzanti, sempre spassosi e mai noiosi. La trovata finale è da applausi.

Conclusione: un piccolo gioiellino purtroppo passato quasi inosservato. Una pellicola che secondo me ha parecchio da dire, intrattiene alla grande e diverte. Da vedere.

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