ivan78 8½ / 10 10/05/2010 22:34:19 » Rispondi Di certo Lynch sa come distinguersi dalla massa, ha saputo inventare e reinventare uno stile tutto suo. Un lento susseguirsi di emozioni che accompagnano dolcemente lo spettatore e lo trascinano in una magica atmosfera, in una moltitudine di paesaggi che richiamano a gran voce il tentativo di una ricerca interiore. Nella stupefacente semplicità della vicenda, basata su accadimenti reali, la banalità non sfiora mai un dialogo o una espressione. Anche l’aspetto fonico e musicale è ineccepibile. La riflessione su ciò che è più importante nella vita è un qualcosa che può essere fonte di gioia e allo stesso tempo di tristezza. I ricordi degli anni addietro, per un anziano, sono l’una o l’altra? Un sapiente intreccio di emotività e di sguardi ci porta a ragionare sull’esistenza, sulla sua fuggevolezza, sulla quantità di errori che ognuno di noi compie ogni giorno, sulla capacità che ha l’anziano di capire con la sua saggezza che è arrivato il momento di porre rimedio con tutte le proprie energie ad almeno uno di tali errori. Insomma, la vita e la morte nella loro poesia ma anche nella loro crudeltà.