caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

FURY (2015) regia di David Ayer

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Spotify     7½ / 10  11/06/2015 00:48:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh, finalmente dopo oltre un mese torno a commentare un film, e che film! Davvero bello, avvincente e altamente spettacolare. Poi si, è una americanata a tutti gli effetti, ma si sa, oggi con queste pellicole così, è quasi scontato. Sicuramente non è un'opera che aggiunge qualcosa di nuovo nel panorama del cinema bellico, in effetti non è che sia servito a molto fare tale pellicola, e infatti troviamo i soliti personaggi stereotipati, la solita filosofia ecc... Se in questo film bellissimo, vogliamo trovare un difetto, o per lo meno quello più evidente, è la (non so se si può dire;)) "stereotipicità" del tutto ed anche la relativa pochezza della trama. Infatti su circa 135 minuti, almeno 100 sono tutti spari e bombe, ed alla fine la sostanza viene un po' a mancare. Dico però che questa cosa non penalizza moltissimo (almeno dal mio punto di vista), cioè, è sicuramente un errore del regista, ma d'altro canto, lui stesso ci fa vivere dei momenti di adrenalina pura, come ad esempio le fantastiche battaglie tra carri armati. Suspance assicurata. Quindi tale motivo, diciamo che fa passare in secondo piano il difetto spiegato in precedenza. Poi, c'è una grandiosa valorizzazione dell'ambiente, desolato, freddo, triste. Come insomma, deve essere in un film bellico fatto bene. Si respira proprio l'aria di guerra, si capisce quali erano i paesaggi che circondavano l'uomo al tempo. Poi Ayer ha avuto anche un gran senso del ritmo, in più di 2 ore, non ci fa annoiare mai, regalandoci anche dei momenti davvero commoventi e riflessivi, che alla fine della visione, risultano alternati benissimo con le scene d'azione anche se poi esse, ripeto, prevalgono di gran lunga. Ma la gran cosa la fa su un altro punto: quella di girare buona parte della pellicola all'interno di un carro armato, riuscendosi maledettamente bene! Ci fa vivere proprio l'interno del mezzo, facendo si, che esso sia il vero protagonista della storia, attribuendogli numerosi significati, in primis quello di casa e poi quello di un soldato stesso con una missione da compiere. E forse questo è l'unico punto in cui questa pellicola aggiunge qualcosa in più all'intero cinema di guerra, in particolare quello sulla più famigerata di tutte, cioè la vita all'interno di un carro armato e la conseguenza di una pseudo-famiglia militare che si forma dentro di esso. E' una cosa che nei vari film bellici non si è mai vista (almeno che io sappia, può essere anche che mi sbaglio, ma non dovrei), o si è comunque vista molto poco. Tutto qui. Poi nonostante la commercialità del suo lavoro, Ayer almeno ripropone una pellicola vecchio stampo, in cui si ritorna a usare l'artiglieria pesante, e non come nelle più recenti dove si usa "l'eleganza" del cecchino. Qui c'è l'ignoranza di un tempo. Poi c'è una bella direzione degli attori ma non una grandissima caratterizzazione, e quindi ci ricolleghiamo al fatto dello stereotipo. Qui bisognava essere più originali. Altra cosa non molto convincente sono state le musiche. La sceneggiatura è parecchio striminzita, non è che ci sia molto da dire, se non che, almeno è lineare e presenta un'ottima strutturazione delle scene di battaglia. Buoni anche i dialoghi anche se un po' troppo "classici". Grandissima la fotografia, cupa e tetra come deve essere in una pellicola così. Bello anche il frenetico montaggio. Il cast è molto buono, in cui vediamo Pitt che se la prende per la seconda volta con i nazisti dopo averlo fatto in maniera molto più sadica e se vogliamo eccentrica, in "Bastardi Senza Gloria" di Tarantino. Grande interpretazione nel 2009, grande interpretazione nel 2014. Niente da dire. Il film per certe cose ricorda molto due classici del cinema bellico: "Salvate il Soldato Ryan" e "Full Metal Jacket". Riguardo al primo, c'è sicuramente il rapporto molto stretto che si viene a creare tra Don e Norman, simile a quello tra il capitano Miller e appunto il soldato Ryan. Riguardo al secondo invece, il mutamento del soldato Norman ricorda un po' quello di "palla di lardo" nel viet-movie di Kubrick. Tuttavia questo evento è molto più "confezionato" rispetto a quello della pellicola del 1987 dove invece avveniva in modo molto più originale e psicologicamente crudo. Per il resto, vengono trapelati sempre gli stessi messaggi che ci sono nelle altre pellicole come questa, come ad esempio, quanto la guerra possa essere crudele, il rifiuto di fare del male a qualcuno anche se è tuo nemico e il maturo comandante che ormai ci ha fatto l'abitudine a uccidere nemici, affrontando ciò con estrema disinvoltura. Il finale era abbastanza prevedibile ma a livello di effetti speciali e quant'altro è spettacolare e fa tenere il fiato sospeso per almeno 10 minuti buoni.

Peccato che il regista non abbia voluto cimentarsi in qualcosa di più originale, ma d'altronde questo tipo di cinema non ha più molto da dire, e i film come "Bastardi Senza Gloria" escono ogni 15 anni. Quindi alla fine l'ho trovato veramente BELLISSIMO, se fosse stato approfondito di più poteva essere un capolavoro. Spettacolo per gli occhi, andate a vederlo!