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IL NOME DEL FIGLIO regia di Francesca Archibugi

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mmagliahia1954     4½ / 10  30/01/2015 11:13:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Buongiorno a tutti. Questa è la prima recensione della mia vita e pertanto perdonatemi errori di stile.
...meglio tardi che mai...
non sono una persona maniaca di cinema, pertanto forse la mia recensione contrasterà onda e tendenze.
Mi permetto di scrivere questo, perchè cercavo uno dei vari spazi offerti dalla rete per capire se sono io la sola a notare questo.
Il cinema italiano è scontato. Mi trovo in accordo con due commentatori di sotto, che per primi hanno definito questo film non come eccellente ma piuttosto alla moda.
Sì, perchè purtroppo il cinema italiano odierno ricade empre nei soliti clichè.
Innanzi tutto gli attori....Gassmann l'ho sempre visto come uno che recita a scatti. Certo, il figlio del grande Vittorio non poteva fare altro nella vita, d'altra parte Zia Paola e il marito Ugo Pagliai sono due altri giganti della recitazione. Questo non è un forum sugli attori, ma scrivo appunto per dire che, se frammentiamo, troviamo i vari componenti dei film nostrani di oggi. Gassmann è uno che fa il lavoro dell'attore perchè la strada era quella. Altro comèponente la presenza della Ramazzotti, ex ragazza nuda e con un bel posteriore in un film, dopo il quale sposò un marito regista, recitazioni banali e quindi inserita nel meccanismo ormai per questo. La Golino bravissima, una vocina che la riconosci subito, una vera attrice, per carità; ma qui inizia il problema del ruolo, che pesa pure su un Luigi Lo Cascio, attore bravissimo, ma su cui viene cucito un pesante clichè con i soliti mezzucci. Il maglione , gli occhialetti, il ruolo inventato di professore precario che fa moda e mette a proprio agio percè fa moda ma ha in sè l'aspetto sfigato; tutto condito da dialoghi banali che non aggiungono nulla alla profondità che cerco in un film o in un libro. La città poi, Roma, diventata pesante per l'uso che se ne fa; potrebbero avere un p di fantasia ma si sa...inciuci e questo genere di film e relativi attori e interessi sono lì e pertanto, come dicono..." famo tutto in famiglia". Insomma...ero molto dubiosa prima di scrivere questo e soprattutto in uno spazio che non conosco. Magari prima dell'approvazione verrà censurata questa mia opinione, non so come funziona, ma credo che la spontaneità a ruota libera paghi sempre. Non lo so, a costo di essere etichettata come vecchia e trombona...io da un film italiano mi aspetto di più. Oramai sono tutte fotocopie. Mai che si racconti la vita di un reale personaggio semplice che rivela grandi cose e sentimenti sulla profondità della vita. Sempre questi accrocchi di finta umiltà, voluti dalla sinistra. Io sono apolitica...come la vera letteratura del sentimento. E pensare che questo film l'ho visto con mio nipote che ha 24 anni e che accompagnavo anche tanti anni fa a vedere storie più semplici. Beh, anche un ragazzo che ha 37 anni meno di me è rimasto con un senso di incompletezza alla fine. Poi leggi i commenti sui giornali o su questo strumento strano che è la rete e molti gridano al miracolo...ma dove sta? I ragazzi preferivano la Roma di Moccia...se proprio vuoi essere neorealista e ti rivolgi agli adolescenti usa quel linguaggio e inquadra le bellezze architettoniche in giornate di sole, con storie che raccontino qualcosa con cui una generazione possa confrontarsi. Cioè, dico, fra questi due mondi preferisco di gran lunga quello....tanto dopo una visione non riguardi più nessuno dei due.