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UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO regia di Mario Monicelli

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Crazymo     9 / 10  18/05/2013 17:34:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Monicelli con un magistrale Alberto Sordi rappresenta l'Italia in tumulto degli "anni di piombo", mettendo in scena una normale famiglia media che aspira alla tranquillità, alla pace, con un figlio diretto verso il futuro, il quale si trova insieme al padre a che fare con un mondo fatto di istituzioni piene di gente frivola e superficiale, che non hanno il minimo interesse per gli altri; per il futuro del figlio il padre entra anche come membro nella massoneria, nella quale non crede ma alla quale si accoda a malincuore per puro e giustificato interesse nei confronti nel figlio, entrando in questo gruppo di persone che aspira soltanto al proprio interesse nel nome di un'etica in cui nessuno crede. La quiete della famiglia viene distrutta, e tutto ciò che era nascosto da normalità viene a galla, ed ecco che esce tutto il lato oscuro e malato del protagonista, ed il film sprofonda in un'aurea di grigiore veramente molto forte e disturbante. Il film è magnifico, non me lo sarei mai aspettato così, dalla metà in poi mi ha sconvolto, è di una potenza e di una violenza psicologica fortissima, ed è assurda la capacità di Monicelli di saper far sorridere in scene allo stesso tempo tremende, anche se l'impostazione del film è prettamente drammatica: è il ritratto di un orrore che ha avvolto tutta l'Italia, e che continua tutt'oggi sotto un sottile strato di apparente normalità. Un film che non si abbandona mai a scorciatoie, che rappresenta il tutto con la giusta complessità e con molte sfumature, rendendo il tutto ancor più realistico e crudo. Capolavoro, capolavoro, capolavoro.