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UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO regia di Mario Monicelli

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Invia una mail all'autore del commento Rusty il Selvag     10 / 10  26/11/2007 18:29:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una narrazione di un umorismo "pirandelliano" , Monicelli mette in scena la

tragicommedia dell' "italietta democristiana" , che in realtà il '68 non ha

cambiato perchè nato da un pensiero intellettualmente borghese

di padri contro figli (quasi freudiano) (ricordo che la dialettica marxista reinterpretata da Rosa Luxemburg pone i poli antitetici in una realtà globale
non più nazionale,non lotta di classe , ma lotta tra popolazione ecomicamente sviluppata e popolazione economicamente sottosviluppata)

cmq lasciando perdere discorsi "utili" (ormai l'economia è un mostro senza testa),la nostra bella italietta socialmente degradata e istituzionalmente "fascista" vede il borghesuccio e la sua "bella famiglia"
muoversi lungo i viali della mediocrità quotidiana,una realtà quasi grottesca
dove l' "assassino" è più la mela che il verme,delinquenti,ribelli, poveri cristi
con mogli brutte ed ignoranti e figli "bamboccioni".

In questo film "forte" e "reale" come una bella mazzata in testa, i nostri bei sogni vanno in frantumi nel sangue che scorre in una vecchia lurida capanna fuori città.

(anche io ho le mie forme o categorie esistenziali, morali ed intellettuali,
solo che posso distruggerle sempre perchè io sono solo lava che forma e distrugge che scorre inarrestabile, io sono il libero pensiero)


Ero cosi' carino pigro di testa e benvestito, ma a 24 anni corro selvaggio
come Peter Fonda in Easy rider.


Apprendista vampiro del "Conte" Nietzsche - Mika