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UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO regia di Mario Monicelli

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ULTRAVIOLENCE78     8½ / 10  25/10/2007 01:53:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film a tinte fosche del maestro Monicelli, il cui sguardo si concentra sulle reazioni antitetiche di due genitori di fronte alla morte di un figlio.
La tragica scomparsa porterà la madre a chiudersi in se stessa ed a vivere il dolore interiormente, astraendosi del tutto dal resto del mondo che la circonda. Al contrario, la profonda afflizione del padre si tramuterà in una cruenta e violenta vendetta nei confronti dell'assassino del figlio: Giovanni Vivaldi diventerà un carceriere e un aguzzino, e si lascerà andare in una spirale di nefandezze e di atroce odio, che culmineranno nella morte del sequestrato.
Il contrasto tra gli opposti modi di vivere il dolore dei due genitori si acuirà nella scena in cui la madre, al cospetto del giovane torturato, proromperà in un inopinato e inorridito urlo; urlo che, a guisa di rantolo, sembra presagire la fine di una lenta agonia.
Monicelli, dunque, ci pone di fronte al dramma della sofferenza di due genitori, rappresentandoci due situazioni estreme difficili da giudicare. Quel che è certo è che chiunque, anche la persona più docile, ha un potenziale interiore di rabbia e di violenza, che può divampare quando meno ce lo aspettiamo.
Lo scenario in cui si svolge la tragedia familiare è quello bieco di un' Italia contrassegnata dal clientelismo e attraversata da quell'inquietante, e per certi aspetti ridicolo (come dimostrano i riti di affiliazione), fenomeno rappresentato dalle logge massoniche.
Giovanni, che decide di entrare a far parte dell'associazione massonica per garantire maggiori chance di lavoro al figlio, sarà alla fine vittima di questo contorto sistema quando gli vierrà negata la richiesta di una dignitosa sepoltura, in virtù della priorità riconosciuta ad un alto prelato.
Film molto triste, che ti colpisce come un pugno nello stomaco.