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LA TEORIA DEL TUTTO regia di James Marsh

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Lagavulin70     7 / 10  16/02/2015 22:07:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Biopic tradizionale, confezionato con tutti i crismi per piacere all'Accademy, impreziosito da ottime interpretazioni (straordinario E. Redmayne) e delicate e mai invadenti musiche. Eppure proprio analizzando questi 2 aspetti (forse i punti forti più evidenti) occorre dire che 1) l'interpretazione è "avvantaggiata" dal dover modificare il corpo e l'espressione, di certo un gran merito, ma ritengo (forse sbagliando) che in tal senso si è avvantaggiati per la vittoria agli Oscar (l'Accademy premia sempre chi interpreta malattie, difetti, handicap, chi dimagrisce o chi ingrassa....), ma si perde qualcosa nell'intensità, nel fascino, nel carisma dell'attore; e 2) in una colonna sonora originale non si può (non di DEVE) inserire nella scena più importante e significativa, o peggio ancora in quella che rimarrà nella testa dello spettatore un brano non più originale ma "bellissimo", struggente, affascinante scritto e composto da altri e già sentito ovunque (vedi "Arrivals of the Birds & Trasformation" della Cinematic Orchestra). Voglio dire, è da "paraculi"... in cerca di Oscar!!!
Tornando al film, non ho eccezioni particolari, anzi, in tutta onestà, mi aspettavo fosse più "spinto" alla ricerca della compassione e invece, il "Tutto" (del titolo) è nel possibile (tema, teoria e malattia) quasi leggero. Gli eventi accadono, ma non ci sofferma troppo e i momenti più lenti sono, come detto, accompagnati da una buona musica e da buone interpretazioni. Personalmente non mi sono sentito coinvolto, ma immagino che possa far venire voglia di piangere