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LA TEORIA DEL TUTTO regia di James Marsh

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Sbrillo     10 / 10  03/02/2015 16:51:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La Teoria del Tutto, ultima fatica di James Marsh (già vincitore del premio Oscar come miglior documentario nel 2008 con Man on wire), narra la vita dell'inglese Stephen Hawking, uno dei più influenti astrofisici del secolo.

Il film, tratto dal libro Travelling to Infinity: My Life With Stephen scritto dalla moglie Jane, mette in risalto il loro vissuto insieme, la loro storia d'amore e la loro vita personale.

Cambridge 1963 è la data che compare all'inizio del film, e ne comparirà soltanto una sul finale, infatti il regista ha omesso le date temporali durante lo svolgimento del film, credo volontariamente per non distogliere l'attenzione dalle situazioni principali che i protagonisti attraversano nel corso della loro vita.
Lo scorrere del tempo è comunque ben sottolineato dal trucco, dai vestiti, dall'evolversi della malattia, dalla straordinaria bravura dei protagonisti Eddie Redmayne e Felicity Jones.

La regia, la fotografia e la trama stessa sono lineari, morbidi e delicati, ed è proprio in questa semplicità la forza del film, la semplicità di un amore puro e vero che va oltre la malattia e permette di superare i problemi che la vita oppone.

Un film che ha "il tempo" come trama principale, il tempo come quello che ogni umano ha da vivere, il tempo diviso tra le gioie e i dolori, quelle vittorie e quei fallimenti che ognuno incontra nella propria esistenza, il tempo come relazione "spazio/tempo", punto di domanda principe della vita di Hawking, il tempo, come le 2 ore trascorse in sala, affascinati dall'incredibile vita di questo uomo.

Certo, chi si aspettava un film sulle innovazioni apportate in campo scientifico da parte di Hawking rimarrà deluso; esse vengono accennate e dosate al punto giusto, tanto da non ometterle e tanto da non annoiare lo spettatore medio che ha poco a che vedere e a cui poco interessa l'astrofisica.

Le emozioni in questo film si consumano, si susseguono, ti dilaniano nei momenti topici e più drammatici, e questo merito sicuramente, oltre che al regista, va alla straordinaria performance dei protagonisti.

(Va a Eddie Redmayne che dopo mesi a studiare i malati del motoneurone, interpreta al dettaglio ogni singolo movimento tanto motorio quanto facciale, da sembrare un vero malato egli stesso! Lo stesso Hawking ne è rimasto colpito favorevolmente, tanto da affermare che sembrava essere lui nel film per la perfezione raggiunta; perfezione che è valsa già un Golden globe ma che è costata anche un bel po' di visite dall' osteopata per rimettersi in sesto a fine riprese...non mi dispiacerebbe, onestamente, se l'Oscar andasse a lui)

La narrazione mette l'accento su situazioni umane in maniera impeccabile, trattando il tutto senza mai essere inopportuna ma con la massima delicatezza possibile, che abbinata ad una colonna sonora (anche essa già premiata con il Golden Globe) a dir poco perfetta, ne sottolinea l'intensità e il susseguirsi di emozioni che lasceranno indifferenti solo i cuori più insensibili o chi da questo film si aspettava chissà cosa!

Quindi per concludere, un film, una storia vera candidata a 5 premi Oscar che sicuramente merita una visione...

Concludo con una provocazione, rispondendo ad Hawking che definiva "La cosmologia come la religione degli atei intelligenti" dicendo: sarà pure così, ma mentre il cosmo e la scienza ti avevano dato 2 anni di vita, forse Dio te ne ha concessi qualcuno in più!