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LA TEORIA DEL TUTTO regia di James Marsh

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Mr.Bowie     6½ / 10  16/01/2015 15:39:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tratto dalla biografia scritta dalla prima moglie c'era da aspettarsi che James Marsh avrebbe raccontato la storia di un uomo straordinario attraverso i dolori e le gioie che solo un concetto astratto come l'amore riesce a fare. E' stato dato troppo spazio ad una parte difficile e ardua da rappresentare della vita di Hawking forse facendo affidamento sull'indiscussa bravura, quasi ad incantare, dei due attori principali che con una prestazione gigantesca catturano si tutta l'attenzione dello spettatore, trascurando però una serie di eventi di carattere scientifico e religioso che avrebbero meritato qualcosa in più. Io che conosco a grandi linee il progresso scientifico e le sue scoperte di maggior rilievo che hanno cambiato il modo di vedere l'universo attorno a noi, ho fatto fatica a comprendere i pochi tratti in cui questi temi sono trattati, sfiorati direi. Si, i momenti salienti del lungo percorso dello scienziato ci sono tutti ma avrei preferito un approfondimento specifico anche per spezzare "l'agonia" nel vedere gli stadi avanzati della maledetta malattia che l'ha colpito, comprendo anche che non sarebbe stato facile digerirne i contenuti specialmente per il pubblico meno acuto. Infatti all'uscita dalla sala erano in molti a farsi delle domande del tipo : "Ma tu hai capito che cosa ha scoperto sto tipo?" oppure : "Ma è diventato famoso solo perchè stava sulla carrozzina?". Viene facile pensare che alcuni di loro non hanno la minima idea di cosa sia un buco nero ( non che la scienza abbia poi le idee molto chiare in merito :-) ) e che quindi andare al cinema rappresenti più un passatempo che altro, ma effettivamente sotto questo aspetto il film è scarno. Il lato umano viene fuori sicuramente ed è emozionante farsi catturare dai suoi momenti intensi ma la noia è sempre li dietro l'angolo, a ghignare, mentre ci lancia un'esca nella speranza di trascinarci tutti tra le sue fauci.
Paradox  18/01/2015 12:52:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se la pellicola avesse trattato esclusivamente l'aspetto scientifico, adatto solo ad un pubblico tecnico, probabilmente si sarebbe chiamato documentario e non film. Il merito sta proprio in questo, aver riunito in un'unica trama l'aspetto tecnico-scientifico (nello specifico in secondo piano) a quello umano e personale. Pure chi non ha una conoscenza specifica di buchi neri, supernova o teoria della relatività, credo abbia potuto riflettere su valori non meno importanti come l'amore, la forza d'animo, l'amicizia, il dolore, la gioia, la religione e la passione che il regista ha saputo ben amalgamare nella storia. E forse più che la storia professionale, l'intento era di prediligere quella umana e a mio avviso ci sono riusciti....
Mr.Bowie  18/01/2015 14:10:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si infatti ho scritto proprio questo, cosa che a me personalmente non è piaciuta poi molto. Comunque hai ragione