Dom Cobb 8½ / 10 08/01/2018 21:23:25 » Rispondi In seguito alla distruzione della sua casa, un giovane orso parlante viene imbarcato da sua zia come clandestino su una nave diretta a Londra, con un cartello per farsi adottare. Giunto nella capitale, l'animale incontra la famiglia dei Brown, che accetta di prendersi temporaneamente cura di lui. Ma sulle sue tracce si mette anche una sadica direttrice del Museo, desiderosa di aggiungere un altro esemplare raro alla sua collezione di animali impagliati... Proprio adesso mi sembrava il momento giusto per visitare, in tempo per Natale, un film che, a sentirne parlare, è una sorta di fiaba gentile e smaliziata, acclamata un po' dovunque, anche nei posti dove il personaggio di Paddington, icona della letteratura inglese per bambini, non è affatto conosciuto. In effetti, anche per uno spettatore prevenuto, questo film rappresenta una sorpresa davvero molto piacevole, un ricordo che, in un'epoca dove a prevalere sono i grandi e rumorosi spettacoli dei blockbuster estivi e non, è ancora possibile raccontare una storia dal grande cuore e dalle grandi emozioni, in cui i pur presenti effetti speciali sono al servizio della trama e non viceversa; un modo di fare film che ha al suo centro la semplicità e la passione con cui vengono comunicati messaggi basilari eppure fondamentali, come l'importanza della famiglia e l'accettazione del diverso in questo caso. Messaggi che abbiamo sentito già migliaia di volte ma che non fa mai male risentire, visto che evidentemente esistono persone a cui non importa assimilarli. Al centro di tutto vi è il protagonista del titolo, che viene portato in vita da strepitosi effetti al computer, fra i più realistici e curati che abbia mai visto, roba da rivaleggiare con il lavoro fatto nei film del Pianeta delle Scimmie in quanto a tecnica ed espressività. Paddington è dolce e tenero, sia nel design che nel carattere, e il bello è che la sua innocenza è genuina e per nulla manipolatoria: sorge spontanea e mai viene di metterla in discussione. Cattura subito il cuore e ruba la scena, cosa rara per un protagonista. Merito di questo è anche la performance, che in italiano non soffre a dispetto dell'utilizzo di un non doppiatore. A sollevare l'asticella è inoltre l'umorismo: dall'inizio alla fine veniamo a contatto con un tipo di umorismo tipicamente inglese, capace di rendere la narrazione più fluida e di facilitare la sospensione dell'incredulità, oltre che a dare colore ai personaggi secondari, tutti riusciti, e a garantire dei tocchi davvero esilaranti.
L'accompagnamento musicale che si scopre essere causato da una onnipresente banda di suonatori di strada e la ripresa in cui si vedono le teste degli animali impagliati del direttore del museo in una stanza e il resto del corpo in quella accanto sono alcune delle più memorabili e anche a livello di dialoghi se ne fanno ricordare alcuni: "Questa è una chiamata anonima..." "Oh, salve Signor Curry!" "Porta un cappello rosso acceso, un Montgomery blu e... ed è un orso" "... non è molto su cui basarsi".
Alla fin fine, Paddington non è niente di particolarmente originale, la vicenda è prevedibile e la maggior parte delle volte succede esattamente proprio quello che si crede che succederà,e più o meno nello stesso modo. Ma in questo caso non importa, perché ciò che conta è passare del tempo con personaggi adorabili e lasciarsi avvolgere da un'atmosfera calda e amichevole, al punto che al film si possono perdonare alcuni momenti didascalici o zuccherosi. Nell'insieme, funziona magnificamente, e rappresenta un'ottima prova di che cosa il cinema di intrattenimento di qualità per famiglie può essere.