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LA SAMARITANA regia di Kim Ki-Duk

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speXia     9 / 10  04/04/2012 17:50:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Ogni essere umano può commettere dei peccati, ma non sta a noi giudicarlo. Tutto quello che dovremmo fare è perdonare e capire, questo è l'argomento principale di Samaria. Ci sono circa 600.000 giovani prostitute in Corea, e circa 600.000 padri di prostitute che comprano sesso da altre figlie. Perciò non si tratta di una semplice relazione criminale/vittima. Tutti sono complici in questo crimine."

Così il grandissimo Kim Ki-duk spiega La Samaritana, suo ennesimo filmone, che tratta una tematica delicata e importante come la prostituzione minorile, diffusissima in Corea Del Sud.
Ki-duk crea così una pellicola che si differenzia abbastanza dagli altri suoi film (i dialoghi sono più numerosi, l'elemento dell'acqua è presente pochissimo). D'altro canto, però, ne conserva anche (oltre alla figura già vista della prostituta e i personaggi tristi e dall'animo ferito) la classica poesia Kimkidukkiana, che unita ad uno stile che ricorda molto Chan-wook (il mix di vendetta e drammi interiori) da vita ad un film splendido ed emozionante, e contemporaneamente tragico e violento.
Memorabile la scena dell'uomo che si getta dal balcone, terribilmente realista, considerando che in Corea moltissimi uomini che vanno con le prostitute vengono considerati come esseri diabolici e, dopo esser stati ridicolizzati dai notiziari, si suicidano. Al contrario, le ragazze che hanno venduto il corpo all'uomo vengono semplicemente viste come vittime.

Regia come sempre strabiliante e attori più che convincenti, tra cui la splendida Yeo-reum de L'Arco (vera e propria personificazione della femminilità) e l'altrettanto incantevole Ji-min, del bell'horror Red Eye e il meno convincente terzo capitolo di Whispering Corridors.

La Samaritana è, seppur non la miglior opera del buon Ki-duk, un filmone da vedere assolutamente.