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AMERICAN SNIPER regia di Clint Eastwood

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Odoacre71     5 / 10  28/01/2015 10:28:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film secondo me sopravvalutatissimo. L'ho trovato, non brutto, ma banale, noioso e inutile, più volte ho avuto la tentazione di interrompere.
Personalmente trovo che le guerre siano la più mostruosa espressione della demenza degli uomini, quindi non comprendo concetti come "eroe di guerra" e non riesco a provare compassione per un soldato che salta in aria in mille coriandoli.
Il patriottismo ipocrita di cui è pregno poi è la goccia che fa traboccare il vaso, spero che Clint non consideri davvero l'america il Paese più straordinario del mondo, come lascia intendere neanche velatamente.
Sul genere "The Hurt Locker" ad esempio, è di un altro pianeta. Questo verrà presto dimenticato.
Light-Alex  29/01/2015 13:36:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In realtà secondo me Eastwood mostra abbondantemente gli orrori della guerra. Dalle mutilazioni dei soldati, alle morti, alle reazioni emotive del protagonista talmente segnato dall'esperienza militare da essere incapace di tornare alla sua vita normale.

Anche la scena della lettera scritta dal collega morto è una critica alla guerra (il compagno si chiede se fosse giusto quello che stavano facendo).

Non credo sia solo un banale film patriottico su un eroe di guerra.
Robobob  31/01/2015 16:04:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La scena della lettera aveva illuso anche me che potesse esserci una svolta nel film a favore di una visione critica del conflitto. In realtà ciò non avviene mai. Chris kyle è un eroe anche perché non si lascia mai pervadere dal dubbio. Quando incontra il fratello distrutto dalla guerra il suo sguardo è carico di disprezzo più che di comprensione. E allo stesso modo le riflessioni che lettera dell'amico morto dovrebbe sollevare non lo influenzano nemmeno per un secondo. Lui è il cane pastore ed è nel giusto, e il film non si discosta mai da questa dicotomia.

Questo film è un'apologia della guerra, altro che critica.
Light-Alex  01/02/2015 11:48:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Io continuo a non pensare sia un inno alla guerra.
Innanzi tutto è una storia. Viene narrata la vicenda di questo militare realmente vissuto, il suo percorso mentale, la sua per così dire “redenzione” finale.
La vicenda viene trattata anche con un filo di distacco come a dire: questa è al questione, questo è il racconto di quest’uomo (tratto dalla sua autobiografia) a voi il giudizio.

Il protagonista per tutta la durata del film non empatizza minimamente col pubblico, sembra una macchina, ripete sempre le stesse cose quasi autoconvincendosi, pare essere altrove, risponde a monosillabi.
Il così detto eroe viene rappresentato come un fantoccio, a me non sembra che ne venga data questa rappresentazione rose e fiori.
L’unica fase in cui si entra in minima sintonia col protagonista è il finale, in cui sembra tornare un filo di umanità in lui (però anche lì la scena di lui che punta la pistola verso la moglie lascia un senso di disagio).

Il finale spiega come l’americano medio è pronto ad idolatrare e innalzare ad eroe una persona del genere, ma nel film non viene raccontata la vicenda di un santo… anzi tutt’altro…
Secondo me non è un film così pro-america come sembra.