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BLIND (2014) regia di Eskil Vogt

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  02/02/2015 14:57:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo essere stata colpita da una malattia che le ha causato improvvisa cecità Ingrid vive segregata in casa. In attesa del marito perennemente indaffarato passa le giornate davanti alla finestra, appollaiata in poltrona prestando attenzione ai rumori del mondo esterno. Quando questi si fanno troppo indistinti o faticosi nello straziante ricordo c'è la radio a mitigare le malinconie.
L'isolamento è il tema centrale di quest'interessante opera del norvegese Eskil Vogt; un'emarginazione determinata da un inatteso handicap, in questo caso non sviscerato elencando le difficoltà concrete inerenti i gesti di tutti i giorni, ma quelle legate alla sfera mentale, ad una psicologia contorta dalla forte pressione.
Ecco allora alternarsi due registri: quello reale e quello partorito dalla fantasia di Ingrid. Vogt, forte di un sceneggiatura ben ponderata, interseca con ammirevole tocco i due piani narrativi non abbandonando mai lo spettatore in una situazione di forzata incertezza. Le creazioni immaginarie sono facilmente discernibili da una realtà ben più soporifera di quella costruita in parallelo -non senza un forte autolesionismo- dalla protagonista.
In questo mondo alternativo il marito è un fedifrago dedito a festini depravati, inoltre colpevole di aver messo incinta la sua occasionale amante. Costei è una ragazza impacciata, improvvisamente divenuta cieca a sua volta. Tra i due troviamo un timido e corpulento spasimante della ragazza, fanatico voyeur di video hardcore ma innocuo, indeciso su cosa fare "da grande". Tre personaggi che riflettono solitudini immani, in un film che mai affonda i colpi perseguendo l'estremizzazione facile del dramma.
"Blind" è riflessione sulla cecità decisamente originale in cui le paure provocate dall'incapacità di vedere e quindi valutare obiettivamente (le reazioni di chi si ha intorno, il rapporto col proprio corpo e col sesso, la possibilità di avere figli ) prendono forma in altre vite, fantasmi di una mente non ancora oscurata ma la cui stabilità è a evidente rischio.