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MAGIC IN THE MOONLIGHT regia di Woody Allen

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     6 / 10  08/12/2014 11:18:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanto vuole ricredersi Woody Allen. La senilità magica contro ogni logica di Basta che funzioni si ripete in Magic in the Moonlight, aprendo le cateratte della misantropia per aggiungere magia. La lucidità razionale di Boris è quella di Stanley pronto a immolare ogni sussulto romantico sul lento fuoco delle certezze immutabili. È più una nostalgia di gioventù e malinconia del non senso, immediatezza contro ogni perché, perdita, finalmente, di ogni buon senso. Più che cinema un motivo da salotto in giardino, rinfrescato da un temporale inaspettato che metta in sintonia con l'elettricità dei corpi indifesi. Allen smette di provare a difendersi e gioca con discrezione negli schemi, Woody se ci sei batti un colpo.