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IL SERVO regia di Joseph Losey

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amterme63     9 / 10  10/05/2009 23:45:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il Servo di Losey ha il raro dono di rappresentare un punto di vista astratto in maniera molto concreta. Il film, infatti, mette in scena la tesi che chi detiene un potere o un comando su qualcun altro, può vedere questo suo privilegio svuotato di ogni causa teorica o effetto pratico e addirittura può vederselo rovesciato contro. Inoltre si afferma la vera natura del potere, la quale non deriva da usi o norme codificate o dalla nascita in determinati ceti, ma dalla spregiudicatezza e dalla capacità che può avere una singola persona.
Gli agganci con la realtà storica dell’Inghilterra inizi anni ’60 sono evidenti. Era il periodo in cui la classe proletaria alzava la testa e reclamava la sua parte nella conduzione politica ed economica, e in cui il declino dell’aristocrazia era ormai irreversibile.
Partendo da questo presupposto, Losey/Pinter creano una storia avvincente e che rimane impressa. Un giovane aristocratico inglese assume un cameriere, un “servo” personale, il quale piano piano prende le redini della casa ed entra così a fondo nella vita del suo padrone da tenerlo praticamente in pugno. E’ una trasformazione lenta, uno sfumare dei ruoli, che alla fine diventano chiari ed evidenti, quasi brutali. All’efficacia della storia contribuisce in maniera determinante la splendida tecnica filmica (soprattutto la scenografia, poi la progressione scenica che segue un filo ideologico più che un filo narrativo, infine la splendida fotografia in bianco e nero che sfrutta mirabilmente le ombre e le luci).
L’intento ideologico del film viene rivelato dal modo con cui vengono presentati i personaggi. Le loro storie, il loro passato non interessano, interessa solo quello che può servire alla storia. Questo è chiaro soprattutto nella figura del “servo” Barrett, interpretato magnificamente da Dirk Bogarde. Da dove viene? Da che famiglia? Che storia ha alle spalle? Non si sa, non viene detto, non interessa. Perché cerca di ingannare il padrone? Per soldi? Per semplice brama di potere? Che fine si propone? Non viene spiegato, rimane un mistero. In fondo sta allo spettatore trarre le conseguenze ideologiche di quello che vede. Il carattere di Barrett rimane comunque piuttosto criptico, un po’ come tutti i caratteri fatali e distruttivi (in genere femminili) che popolano i film di Losey.
Il personaggio del padrone (Tony) è invece più sviluppato e chiaro. Viene presentato come uno che non sa combinare niente di concreto e di pratico, parole parole e basta. In qualche maniera assomiglia al personaggio di Oblomov di Goncarov. C’è qualcosa che lo tira di continuo a stordirsi con alcool, droghe e sesso, una sirena che lo porta all’autodistruzione. La sua ragazza tenta di tirarlo fuori ma chi la spunta è sempre Barrett, il quale conosce benissimo la vera essenza del suo padrone e finisce per averla vinta. La cosa peggiore è il fatto che Tony è consapevole degli inganni e dei raggiri, eppure finisce per farsi di nuovo abbindolare e illudere, addirittura in maniera scoperta, tanto è così debole la sua volontà e forte la sua passività. In effetti a volte meraviglia la facilità con cui si fa ingannare, tanto da sembrare inverosimile. Anche lui diventa quindi un personaggio-rappresentante più che una persona realistica.
Alla fine vengono alla luce i complicati grovigli psicologici che legano il padrone e il servo, quasi una decadenza morale da Basso Impero Romano fatta di orge, sesso, perversione. Il declino dell’Aristocrazia inglese si è ormai compiuto a tutti gli effetti.
In questo film si vede molto bene anche il tipico modo con cui viene rappresentata l’omosessualità nei film pre-anni ’70. I protagonisti maschili usano le donne solo per sfogare voglie fisiche. Se hanno un legame lo intendono come costume sociale e sentono a volte questo legame come un peso o una costrizione. La loro anima, la loro interiorità, la loro passione la riservano solo ad un amico/compagno di sesso maschile. Non possono vivere senza un fortissimo legame con un altro uomo.