Continuo a credere che la regia di Buttgereit, a livello linguistico, sia sempre troppo grezza, a volte ingenua, spesso ingiustificata. Alcuni tagli in asse sono insopportabili, altri movimenti pretenziosi e senza mezzi per poterli eseguire, altre inquadrature fastidiosamente tagliate o decentrate (non so quanto volutamente) e ripetitive. Sulla direzione creativa dei contenuti e della messa in scena si recupera parecchio ed è qui che il regista fa uscire tutta la sua vena artistica. La freddezza e la sincerità con cui si raccontano gli ultimi pensieri di un serial killer sono agghiaccianti. In principio si fatica un po' a capire le varie parti che compongono il puzzle ma ciò che ne esce è un ritratto terrificante della vita privata di una persona fortemente disturbata, nella sua intimità più proibita e malata.
Solitudine e nichilismo all'ennesima potenza vengono sbattute in faccia allo spettatore, tutto supportato da una colonna sonora che sembra una lunga marcia funerea verso la fine.
Vedere un film di Buttgereit è come annusare la propria morte e viverla. Vieni preso da un angoscia e da un vuoto esistenziale incolmabile, tanto da avere voglia di spararti. L'apice lo si raggiunge con "Der todesking" che reputo superiore a questo, la prima volta che lo vidi ne rimasi scioccato per giorni.
Astenersi se si è mentalmente instabili e facilmente impressionabili. Perversione e morte regnano sovrane, non c'è spazio per la speranza nei films del regista tedesco.
Cusriosità: esiste una versione Europea in dvd con sottotitoli in italiano, probabilmente tradotti dallo stesso Buttgereit perchè talmente piena di errori grammaticali e non che si fatica a leggere e a capire il senso. Devo dire non mi era mai successo. E' un doppio dvd con un' ora di contenuti speciali tutti da gustare. Vero cinema underground.
Spera 23/02/2017 13:04:37 » Rispondi Scusate mi sono immedesimato negli errori grammaticali, ho messo un "e non" di troppo.