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HUNGRY HEARTS regia di Saverio Costanzo

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Thorondir     7½ / 10  27/12/2023 12:03:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fin dalla prima scena il quadro cinematografico è già chiarissimo: un uomo e una donna chiusi in un bagno e impossibilitati a muoversi, a risolvere quella situazione senza un aiuto esterno. Tutto il film sarà giocato narrativamente e visivamente sulla costrizione, sull'impossibilità di uscire dalla situazione che riguarda il come crescere il piccolo che nasce dalla relazione (da notare che quel figlio è il frutto dell'imposizione di Jude (Adam Driver) a Mina (Alba Rohrwacher)). Lei sta per cambiare città per questioni lavorative ma Jude la mette incinta contro la sua volontà, costringendola ad accettare qualcosa che non voleva. È uno scontro di vedute quello di "Hungry Hearts" costruito però sul riconoscimento reciproco, sul tentativo di rigettare scadimento nell'odio (lui che dice che Mina non ha al mondo altri che loro due, lei che non vuole che lui alzi la voce, non vuole lo scontro frontale). Ma è anche un film in cui lo screenplay gioca con lo spettatore: da una parte è impossibile provare empatia per le convinzioni di Mina che mettono a rischio la vita di un neonato, dall'altra è altrettanto impossibile empatizzare con l'egoismo di Jude che sconfina nella violenza fisica. "Hungry Hearts" è quindi un congegno da cui i due personaggi sembrano realmente impossibilitati ad uscire, complice una regia che sceglie inquadrature e posizionamenti della macchina da presa che aumentano il senso di claustrofobia dei personaggi, all'interno di questo mini appartamento che diventa gabbia da cui uscire per Jude, rifugio sicuro per Mina e imposizione per il piccolo (che non ha nome). A metà strada tra incomunicabilità antoniniana e freddezza hanekiana e pesantemente debitore al Polanski di "Repulsione" e "Rosemary's Baby", questo film di Costanzo avrà anche un retrogusto derivativo, ma è anche un film perfettamente coerente, con scelte stilistiche sempre al servizio del racconto cinematografico.