-Uskebasi- 7 / 10 28/02/2016 03:30:28 » Rispondi Il messaggio di Andersson arriva forte, chiaro e diretto. La ripetività, la monotonia, la solitudine, l'inutilità dell'esistenza, la distanza dalla felicità... Il problema è che la forma, con questi splendidi quadri statici e sbiaditi, ci spara addosso soltanto questo e non permette nessun altro sviluppo, eccezion fatta per la scena più bella del film, ovvero l'agghiacciante sogno di Jonathan. Troppo ripetitivo insomma, forse l'avrei saputo apprezzare come un vero capolavoro se fosse stato un mediometraggio, magari che si concludeva con quella meravigliosa canzone alla taverna di Lotta la zoppa a Göteborg. Brindiamo alla vita! E paghiamo da bere con dei baci.