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GUN WOMAN regia di Kurando Mitsutake

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  04/05/2016 10:22:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Revenge movie non privo di originalità questo "Gun Woman", una sorta di Nikita (con Luc Besson esplicitamente citato) versione Sol Levante in una pellicola a dir poco sopra le righe.
Tutto ruota attorno al livore di un medico deciso a vendicare la morte della moglie, dopo che la poveretta è finita sotto le grinfie di un cannibale necrofilo. Per questo motivo decide di addestrare (molto duramente) un' ex prostituta tossica, sperando poi di poter far leva sui vizi del criminale, dedito ad un giro esclusivo e ributtante in cui i danarosi clienti vengono messi in condizione di far sesso con cadaveri di giovani donne. L'obiettivo del novello angelo sterminatore è quello di introdursi nel bordello-obitorio e far fuori chiunque faccia parte dell'aberrante club.
Le premesse per un film assurdo ci sono tutte, il fatto è che queste sono solo la punta di un iceberg che Kurando Mitsutake condisce con ogni idea allucinata sino a delineare un contesto all'interno del quale è imperativo spegnere il cervello per poter accettare la maggior parte delle idiozie propinate.
Al tempo stesso, dopo un'introduzione senza particolari acuti, la pellicola spicca il volo grazie ad una seconda parte capace di colpire nel segno a dispetto degli eccessi.
La protagonista è Asami, non nuova a questo genere di produzioni e nota anche nel circuito dei pinku-eiga e del porno. Perfetta per interpretare un ruolo in cui per buona parte l'unico abito indossato è quello di un'appiccicoso strato di sangue, e divertente nella sua parodia della femme-fatale da action movie occidentale, vista la bellezza non esattamente folgorante. Da consigliarsi solo a chi non ha problemi con gli estremismi weird in salsa nipponica.