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ERBE FLUTTUANTI regia di Yasujirô Ozu

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Thorondir     8½ / 10  26/03/2024 11:10:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si apre come un vero e proprio film corale: una compagnia teatrale che arriva in città, molti personaggi che interagiscono e che "entrano" nell'inquadratura (Ozu non sfugge al suo classico stile: inquadrature fotografiche e "altezza tatami"). Poi, progressivamente, il cerchio si stringe, la sceneggiatura fa emergere dallo sfondo alcuni personaggi rispetto ad altri e siamo di nuovo dentro l'analisi della famiglia, della vecchiaia e della gioventù giapponesi: i temi cardine e classici del cinema del maestro. Ed è un progressivo scandagliamento sui timori del futuro dei giovani, su dinamiche emotive che incrinano profonde convinzioni tradizionali, su passati mai raccontati e dissimulati, su una famiglia che si perde senza mai essersi realmente trovata. L'ultima mezz'ora è un'altra vertigine del cinema di Ozu nel racconto di esseri umani che lottano con il peso delle loro scelte, passate e future. Inoltre è uno dei film del cineasta giapponese che più esemplificano il suo stile visuale e fotografico, con intricati quadri nei quadri, décadrage, raccordi di montaggio che anticipano lo svolgersi dell'azione (vedi l'inquadratura di una scala seguita dal primo piano di un personaggio che si trova al secondo piano di quello stesso edificio). Insomma, sostanza e forma di un maestro assoluto della settima arte.