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LO SCIACALLO (2014) regia di Dan Gilroy

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sev7en     8 / 10  06/02/2015 13:51:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Lou Bloom da disoccupato a tempo a freelance di successo svela i retroscena di un mondo costellato dagli strilli televisivi e dalla ricerca dello scoop ad ogni costo.




Dal regista di the Bourne legacy Dan Gilroy, dal rivalutato 'Prisoners' Jake "Lou Bloom' Gyllenhaal , una pellicola che aspira a candidarsi come manifesto e testimonianza dei dietro le quinte di una News, ma anche lo specchio a cui ogni mattina ciascuno di noi dovrebbe guardarsi…
Originalità, realismo, cinismo, apatia e alienazione sono aggettivi e sentimenti non sorteggiati per una rimpatriata della Crusca, ma in quanto cardini e demiurghi dell'intera visione che assume una duplice regia: la prima built-in a cui si assiste passivamente lasciando che occhi e sentimenti filtrino l'eccellente fotografia del film ed i crimini quotidiani di cui ogni città è vittima, l'altra quella dello spettatore che dinanzi ai fatti può porre i propri paletti etici e morali, il proprio giudizio.
La forza e la magia del film è quella di lasciarsi vivere ed interpretare a seconda di chi lo guardi esattamente come un guanto che camaleonticamente assume nervature e forme di una mano. La prova attoriale di Lou è da Oscar perché riesce a farsi amare ed odiare nello stesso istante : è un self-made man, ha tenacia ed ambizione smodata, una cultura basata sull 'ask to Google' e voglia di potere, non di ricchezza. Lo si odia perché a tratti il suo cinismo rasenta l'inverosimile e la sua vocazione è tale da fare terra battuta di ogni sentimento ed emozione, come un robot alla stregua di un perfetto, gelido di calcolatore.

Il regista da parte sua lascia che sia questo one man show a condurre ogni fotogramma anche nei fuori campo nei quali sua moglie moglie, una 'comparsa' dal nome impegnativo, Rene Russo, supporta il talentuoso uomo sul pezzo ad ogni costo e con ogni compromesso, mossa solo dal dio share. Un direttore di news dovrebbe ambire alla fedeltà della storia narrata, alla coerenza della notizia ma la smentita è secca quando si viene a scoprire che sono i ricchi e intoccabili bianchi in 'difetto' e che la rapina nella loro abitazione era motivata dalla polvere bianca.
A cosa può importare questo particolare quando il magnete è tarato sul sangue ed il pubblico televisivo swappa tra un canale, si badi, e non un programma/format/testata, alla ricerca di tali tratti cromatici? La news non è la notizia in sé quanto la forza delle immagini, l'ossessione, morbosa, dello zoom in modalità macro anche a costo di infastidire i servizi di pronto soccorso.

Un film che scommette e gioca le sue carte sulla bravura del protagonista, che le mostra scoperte sul banco fin dai titoli iniziali ma dal finale che ci auguriamo sia solo un monito alla società moderna ('the show must go on...') e non il preludio a nuovi episodi...