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MINORITY REPORT regia di Steven Spielberg

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Boromir     7½ / 10  26/08/2023 15:31:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Pur senza giungere alla visionarietà estrema di un Ridley Scott, la sci-fi di Philip K. Dick si fa carne in una produzione milionaria del titano Steven Spielberg, molto figlia del nuovo millennio nella riflessione sul cinema e sulla conoscenza della "visione" (che auspica di affrancarci dalla schiavitù dell'immagine), avvincente, pieno d'azione, ottimi effetti speciali e una giusta dose d'ironia. Minority Report, film e romanzo di partenza, propone la rappresentazione distopica di un infallibile sistema a circuito chiuso di stampo orwelliano che punisce, appunto, l'intento criminoso, tratteggiando il dipinto inquietante di una società che si spinge ben oltre il concetto di privacy in nome della sicurezza.
Per la prima volta nel cinema di Steven Spielberg, sono i poteri della psiche (anziché le macchine) a dettare legge o tracciare il percorso del destino; questo concetto viene rafforzato dall'affidabilità del regista nel dirigere grandi kolossal immaginifici dall'alto budget. Qui il tutto viene cucito su misura per Tom Cruise, il cui corpo atletico sempre avvezzo alle più portentose evoluzioni action si muove in una cupa ma vivace commistione visiva di Blade Runner e Mission Impossible, avida di suggestioni kubrickiane (la Cura Ludovico) con annesse deumanizzazioni paranoidi. Notevole fisicità viene offerta anche dagli altri grandi attori coinvolti da Spielberg, con in prima linea un ottimo Colin Farrell allora ancora agli esordi, Samantha Morgan nei panni della dolce precog Agatha e la presenza forte enigmatica della vecchia gloria bergmaniana Max von Sydow. Putrida e desaturata fotografia di Janusz Kaminski, pertinente all'immaginario che Spielberg arricchisce di una vasta gamma di oggetti e tecnologie surrealiste.