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IL DOTTOR ZIVAGO regia di David Lean

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ULTRAVIOLENCE78     8 / 10  14/01/2008 15:40:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La sequenza iniziale, in cui il piccolo Yuri assiste alla celebrazione del funerale della madre sembra richiamare quella di "Citizen Kane", nella quale il bambino Charles viene sottratto ai genitori. Entrambi gli episodi, che rappresentano il venire meno dell'alveo familiare (più tragico in Wells, più mitigato in Lean) segnano profondamente l'animo e la psiche dei due bambini che, in età adulta, sebbene in modi antitetici, saranno animati da una spasmodica tensione all'amore e dall'anelito di essere amati.
Yuri saprà ricostituire l'ambiente familiare sposando Tonja, da cui avrà un figlio (Sascha). Ma alla dimensione "ovattata" e affettiva del nucleo familiare farà da contraltare quella passionale e profonda dell'amore, rappresentata dalla relazione con la bellissima Lara, una giovane ragazza che è passata troppo in fretta dal'adolescenza alla maturità. In fondo Yuri e Lara sono due facce della stessa medaglia: entrambi rivengono da un passata tormentato, ed entrambi agognano la felicità e la serenità perdute.
Sullo sfondo, Lean tratteggia l'evolversi (o involversi) della storia russa dalla Grande guerra alla rivoluzione comunista, mettendo in risalto le conseguenze disastrose dell'una e dell'altra, espressioni entrambe della rabbia, dell'odio, della violenza e della follia dell'uomo. In questa immane tragedia, alla stessa maniera in cui veniva narrata da Curtiz la vicenda di Rick e Ilsa nel contesto della seconda guerra mondiale, si staglia quella particolare e infinitamente più piccola di Yuri e Lara. I singoli drammi si confondono e si perdono nelle immense e collettive tragedie del Mondo, ma di essi persiste ciò che rimane dell'amore: che nel "dottor Zivago" è rappresentato dalla figlia Tonja. Il nome dato a quest'ultima non è casuale, e sembra sintetizzare simbolicamente ciò che è sempre stato a cuore a Yuri, ossia l'affetto per la propria moglie e l'amore (l'amore vero) per Lara, e che ne ha costituito allo stesso tempo il conflitto interiore.
Superfluo qualsiasi commento sulle superbe interpretazioni dei due attori principali, coadiuvate da una esemplare caratterizzazione psicologica dei personaggi. A quest'ultimo proposito, da evidenziare altresì la figura di Victor Komarovsky: un soggetto gretto e venale che tuttavia, nel finale, cercherà il riscatto morale con la "salvazione" di Lara.
Da antologia la scena finale, successivamente omaggiata da un accorato Moretti in "Palombella rossa".