elio91 9½ / 10 16/05/2010 11:13:06 » Rispondi Affascinante e poetico capolavoro di Kusturica che offre uno sguardo sulla cultura rom senza tralasciarne neanche le componenti più difficili e squallide. Sempre però con tanta leggerezza e pietà. Il film risente chiaramente dell'influsso felliniano ma Kusturica è eccezionale nella sua regia poetica e onirica,anche estremamente tragica. Grazie anche agli attori,eccezionale la nonna. Personaggi-macchiette che sono delineati in maniera splendida,una storia che è lo specchio di un popolo complesso, amorevole e vendicativo,che si lascia corrompere senza accorgersene. Il protagonista viene lentamente tolto dalle mani dell'amorevole nonna,diventa egli stesso un delinquente senza accorgersene ma sempre con l'intenzione di fare del bene. Inutile dire che delle sequenze sono estremamente commoventi,dall'abbraccio con la sorella al parto. Su tutto domina anche un realismo magico quanto meno azzeccato dato l'argomento complesso e di certo non facile,ma che non fa sfigurare la realtà degli eventi che toccano anche la nostra nazione da vicino. Una Milano nebbiosa e da sogno,bianca come la neve e la nebbia. Alla fine il protagonista,vero e proprio simbolo della Storia del suo popolo,cercherà un inutile vendetta abbandonando gli affetti a cui più tiene al mondo. Segno di un popolo che con i suoi difetti e le sue virtù non riesce mai a stare fermo,sempre alla ricerca di qualcosa anche se inutile.
Con la morte il nipote tornerà a quell'idea di purezza incontaminata rappresentata da un tacchino bianco (animale affezionato e "amico d'infanzia") che è diventato il simbolo dell'innocenza riacquisita. Con una nonna che finalmente avrà la persona a cui più tiene al sicuro.
Le musiche di Bregovich sono magnifiche e folkloristiche,spaziano dal divertente al tragico come tutto il film.