Un’occasione sprecata per questo film del tutto sperimentale ,dal budget ridottissimo e tratto da un ‘opera teatrale. Uno dei misteri d’Italia per eccellenza:la banda della magliana, che ha dominato la scena romana per circa un decennio,i padroni di Roma(non si vendeva una bustina senza il suo consenso) un clan unico nel suo genere,che si differenzia da camorra ,mafia etc per alcuni tratti peculiari ; una banda senza capo, legata al caso Moro, implicata nell’attentato del vice presidente del Banco Ambrosiano Rosone,nella strage di Bologna dell’80ed in rapporti misteriosi col maestro della loggia massonica p2 Licio Gelli. La storia della nascita,dell’ascesa e della caduta della banda ci viene raccontata attraverso il pentimento di Riccetto(in realtà Maurizio Abbatino detto Crispino)e le voci degli altri componenti : operaietto,ubaldino, palletta ecc…Alcuni vivi ,altri morti,ma ognuno desideroso di fornire la sua versione dei fatti al giudice.La visione haimè risulta oltremodo noiosa. Un vero peccato.