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NINOTCHKA regia di Ernst Lubitsch

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Invia una mail all'autore del commento thohà     9 / 10  08/10/2006 15:35:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non per niente, persino nella locandina, si vede il viso sorridente della Garbo.
Il film, infatti, è quanto di più ironico ed esilarante si possa immaginare.
Credo che sia la prima volta che ho visto Greta ridere, anzi, sghignazzare in una sua interpretazione. Sono altresì convinta che la risata sia stata sincera e spontanea, alla vista del buon Douglas che si ribalta rovinosamente dalla sedia.
Commedia frizzante, ricca di battute indimenticabili, dove Ninotchka rimane involontariamente affascinata dalle mollezze del capitalismo.

"Nel mio Paese non ci sono uomini come te".
"Ma grazie!"
e lei, gelida: "...E' per questo che credo nel futuro del mio paese".

Che dire poi dell'incredibile cappellino che, più che essere civettuolo, è simbolo di uno sfizio che mai, nella sua terra d'origine, avrebbe osato soltanto immaginare.
Infarcita dall'idealismo comunista, Ninotchka rimane abbagliata e stordita di fronte al consumismo.
Al facchino: "Fare il facchino non è un lavoro. E' un'ingiustizia della società". Di rimando: "Dipende dalla mancia".

Potenza dell'amore, che fa crollare anche le convinzioni più assolute...