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VIZIO DI FORMA regia di Paul Thomas Anderson

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Terry Malloy     9½ / 10  27/02/2015 02:12:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Portare Pynchon al cinema e così bene non era impresa da poco. Ma Anderson si riconferma il grandioso cineasta che è. Lo sposalizio tra la pulitissima e rigorosa regia kubrickiana (come ignorare i lentissimi, quasi impercettibili movimenti di macchina che si avvicinano ai protagonisti? Sembra di vedere un Barry Lyndon della LA Infernale e postmoderna del celebre scrittore americano) con la scrittura, l'immaginario del grande punto interrogativo della narrativa statunitense riesce in maniera mirabile. Il film è un divertissement intossicante che riflette sui mali americani, sul vizio come elemento inevitabile e collante delle imprese di questi piccoli e fantasmatici criminali della città eterna del nuovo mondo. Frequenti citazioni felliniane, come la stupenda scena del ritrovamento di Mickey (Otto e mezzo) e la barca, questo crocevia dei sogni di un'intera popolazione criminale (Amarcord), si frammischiano a una narrativa filmica totalmente USA, con musiche di Neil Young e strizzatine d'occhio a Tarantino, grande fratello visionario di questo straordinario regista e visionario della settima arte. Brolin ci riporta alla migliore tradizione mistica dei Coen, No Country for old men e quando l'immenso protagonista viene umiliato, picchiato, falcidiato dagli organismi del controllo non facciamo che pensare al Grande Lebowski. Il vizio di forma è in definitiva il vizio di chi si è trovato in un mondo e in una storia criminale in cui drogarsi è meglio che essere lucidi, in cui seguire le mirabolanti promesse della Dope ti porta a vivere i momenti più poetici e autentici della tua esistenza. Quelli che rientrano nella cornice di una cartolina, da sempre il ricordo più bello che si manda a una persona assente ma viva nel ricordo del nostro viaggio sulla terra orlata dal mare.
Rollo Tommasi  27/06/2015 20:33:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se mi spieghi la trama e come si conclude questo dannato ed insopportailmente lezioso film, perchè io, a parte le "strizzatine di palle", non ho percepito alcun che di suggestivo o kubrikkiano. Un groviglio di nomi e situazioni senza senso.. Le vittime muoiono per quale ragione? Le tracce di rame sul corpo del dentista proprio non le ho capite... Il cammeo di Benicio Del Toro era ovviamente una marchetta. Owen Wilson torna a casa grazie ad una raccomandazione procurata da Sportello, ma ero diventati così stretti amici? Shosta-gatta morta che ruolo aveva nella vicenda e i Federali???
Terry Malloy  29/06/2015 09:34:59Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
in ogni caso, la regia à la Kubrick è un commento tecnico al film. Se guardi bene come Anderson usa la mdp noterai i lentissimi movimenti di macchina all'indietro su una scena immobile, sono i tableau vivants che Kubrick usò in Barry Lyndon per rendere le atmosfere settecentesche.
Rollo Tommasi  29/01/2016 17:57:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo la frasona "eroe maculato e vibrante" su Steve Jobs mi andrò a rivedere Vizio di Forma. Possibile che mi sia persa qualche dettaglio.
W Il Trono di Spade sempre e comunque
Terry Malloy  29/06/2015 09:31:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Entrare nel mondo paranoico di Thomas Pynchon non è facile, concordo.