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L'OMBRA DEL VAMPIRO regia di E. Elias Merhige

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frine     8 / 10  23/11/2005 01:18:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, se Murnau fosse vivo farebbe causa alla produzione, e avrebbe ragione.
Comunque l'idea è geniale.
Chi ha mai sentito più parlare di Max Schreck, umbratile e misterioso interprete del silente "Nosferatu" teutonico? Probabilmente, dietro il sinistro e lugubre nome d'arte si celava un oscuro attore del muto, poi finito chissà dove. Certo senza immaginare che il suo nome sarebbe stato riutilizzato per un intelligente e fortunato cartoon di questi ultimi anni.
Merhige la pensa diversamente. Frustrato dalle bizze della vedova Stoker, che non volle concedergli l'uso dei nomi dei personaggi di "Dracula", Murnau avrebbe cercato altrove le attrattive necessarie per fare del suo film un successo. Ingannando produttore e attori, avrebbe assoldato un 'vero' vampiro, promettendogli il sangue della prima attrice, ma riservandosi di farlo fuori alla prima compiacente alba.
Ma il vampiro è più astuto di quanto si possa immaginare (altrimenti, come sarebbe potuto sopravvivere per secoli?) e crea una sacco di guai alla troupe. Murnau se ne infischia: "the show goes on", e il suo cinismo passa sopra i cadaveri di segretarie di produzione e collaboratori vari. L'importante è poter dire che "questa ripresa è buona".
Straordinaria metafora dell'arrivismo e dell'efferatezza che dominano
il mondo del cinema. La regia non è sempre sicura, i passaggi sono talvolta poco convincenti, ma ci sono alcune scene strepitose (come quella di Schreck che si sbafa giulivo un pipistrello davanti agli occhi di due membri della troupe, convincendoli così delle proprie eccellenti qualità attoriali).
Malkovich e Dafoe sono due mostri (letteralmente). Per chi non avesse notato in altri film i dentini di Dafoe: il bravissimo attore non ha quasi avuto bisogno di trucco.